Prestiti, dai social network una garanzia inaspettata

Alcune società utilizzano la reputazione che un utente si costruisce online per valutarne l’affidabilità creditizia

Prestiti, dai social network una garanzia inaspettata

Recessione economica e crisi di liquidità rendono sempre più complesso ottenere prestiti o finanziamenti, con l'impossibilità di fornire solide garanzie creditizie a costituire un ostacolo spesso insormontabile per utenti e risparmiatori; alcune società finanziarie hanno tuttavia deciso di impiegare una sorta di "credibilità 2.0" come parametro per valutare l'effettiva grado di affidabilità e solvibilità di un utente in cerca di prestiti, agevolandone l'accesso al credito in caso si riscontri una solida reputazione online.

A spiccare sulle altre in particolare l'attività di Lenddo, startup emergente che ha elaborato una piattaforma online in grado di aiutare gli utenti in cerca di prestiti valutandone la reputazione e le connessione sociali sviluppate sul Web; il sistema elabora di fatto in pochi minuti la richiesta di un utente verificandone l'attività sui social media e stimandone l'effettivo grado di affidabilità (chiunque intrattenga ad esempio rapporti virtuali con cattivi pagatori, soggetti indebitati o individui sospettati di truffe vedrà la via di accesso al credito restringersi pesantemente).

Il software realizzato da Lenddo riesce ad individuare se e quante bollette sono state saldate in ritardo e quanti solleciti sono state ricevuti, rilevando inoltre eventuali procedure di recupero crediti o fallimenti ai quali l'utente è andato incontro. Tre le società che hanno deciso di servirsi dei dati forniti da Lenddo investitori del calibro di Blumberg Capital, Accel Partners, Omidyar Network e iNovia.

Sono ormai numerose le aziende che utilizzano la reputazione "social" come si trattasse a tutti gli effetti di una classica garanzia di restituzione del prestito; è il caso della tedesca Kreditech e della statunitense Kabbage, che una volta raccolte ed elaborate tutta una serie di informazioni online (si pensi alla localizzazione geografica, al numero di "like" ricevuti e digitati su Facebook, ai post inviati, alle amicizie e agli acquisti e-commerce effettuati) assegnano in tempo reale un punteggio utile a decidere se accettare o respingere la richiesta di prestito avanzata da un potenziale cliente.