Prestiti per protestati

I prestiti per protestati sono delle soluzioni di finanziamento accessibili anche a quei soggetti che hanno subito un protesto, ovvero l’atto con cui un notaio o un Pubblico Ufficiale constata e dichiara il mancato pagamento di un titolo di credito (cambiale o assegno) previsto per il rimborso di un finanziamento.

Confusi spesso con i “cattivi pagatori”, si definiscono protestati quei debitori che non hanno onorato il pagamento di titoli di credito, come cambiali, vaglia, assegni postali, bancari o circolari. Per questi casi specifici la legge italiana prevede l’inserimento del nominativo nel Registro Informatico dei Protestati, un data base aggiornato dalla Camera di Commercio sulla base delle informazioni trasmesse mensilmente dagli ufficiali giudiziari.

 

 

 

Registro Informatico dei Protestati: cos’è e come funziona?

Al mancato pagamento di un titolo di credito consegue il protesto, ovvero l’atto pubblico con cui l’Ufficiale Giudiziario constata la mancata accettazione o il mancato pagamento della cambiale, dell’assegno bancario e/o postale. Una volta effettuato, il protesto viene trasmesso al Presidente della Camera di Commercio all’inizio del mese e pubblicato nell’Elenco Ufficiale dei Protesti nei 10 giorni successivi.

Il registro informatico dei protestati può essere consultato presso la Camera di Commercio e online, sia dagli istituti di credito sia dai privati che possono così valutare l’affidabilità creditizia di un soggetto, prima di concedere un mutuo o un finanziamento. L’iscrizione in questi registri dura al massimo cinque anni ma il pignorato può richiedere la cancellazione anticipata nel caso in cui abbia provveduto al pagamento del titolo di credito entro 12 mesi dalla data in cui è stato levato il protesto.

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Quali sono i finanziamenti per i protestati?

Le soluzioni di finanziamento accessibili ai protestati sono: la cessione del quinto dello stipendio e i prestiti cambializzati. Entrambe le soluzioni prevedono modalità di rimborso affidabili, in grado di ridurre il rischio di scoperto per il creditore.

  • Il prestito con cessione del quinto dello stipendio o della pensione consente di detrarre la rata di rimborso direttamente dallo stipendio o dalla pensione percepiti. Il rimborso del debito viene effettuato concretamente dal datore di lavoro o dall’ente di previdenza che eroga la pensione. Questo tipo di finanziamento prevede l’accesso al TFR maturato in caso di mancato pagamento e la copertura di una polizza assicurativa in caso di perdita del lavoro, decesso o invalidità permanente dell’intestatario del contratto.
  • La seconda opzione è il prestito cambializzato che prevede la restituzione della somma ricevuta attraverso il pagamento di cambiali, emesse in forma di “tratte” o “di pagherò” e tutte firmate del debitore prima dell’erogazione della somma richiesta. In genere sono richiesti anche titoli di garanzia aggiuntivi, come: una busta paga, il TFR maturato, l’intervento di un garante o ancora il possesso di un immobile di proprietà e libero da ipoteche.

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Si può richiedere la cancellazione dal Registro Informatico Protestati?

La legge n.200 del 28 agosto 2000 introduce la possibilità di richiedere la cancellazione dal Registro Informatico Protestati in presenza di una di queste condizioni: avvenuto pagamento, illegittimità o erroneità della segnalazione, per riabilitazione. Per ottenere la cancellazione è necessario che il pagamento del debito venga effettuato entro i 12 mesi dalla data di levata del protesto.

Per ottenere la cancellazione occorre presentare una richiesta formale al Presidente della Camera di Commercio competente, allegando tutta la documentazione necessaria per provare l’avvenuto pagamento del debito. Se la richiesta viene però presentata oltre i dodici mesi dalla levata del protesto, non sarà possibile ottenere la cancellazione definitiva ma solo l’annotazione di “avvenuto pagamento tardivo” accanto al nominativo.

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