Settore prestiti, crisi e incertezza economica affondano il mercato

Il calo dei consumi incide sul settore prestiti che ormai da qualche anno si trova in uno stato di profonda crisi.

Settore prestiti, crisi e incertezza economica affondano il mercato

Sebbene si possa pensare che in tempi di crisi sia necessario ricorrere maggiormente al settore prestiti, la realtà italiana dimostra che non è affatto così. Il clima generale di sfiducia che regna nel nostro Paese sta portando ad una diminuzione drastica dei consumi e ad un ridotto ricorso ai finanziamenti.

Dove va ricercata la causa?

Il principale fattore che incide sulla propensione a non chiedere più prestiti è l'incertezza economica. La mancanza di lavoro o il timore di perderlo funge da freno agli italiani che preferiscono non indebitarsie di conseguenza spendono meno denaro rinunciando a quelle forme di consumo che fino a qualche anno fa erano considerate normali.

Questa tendenza sta generando diverse preoccupazioni, in quanto oltre al calo dei consumi bisogna fare i conti con la crisi del settore prestiti, che nel nostro Paese, negli anni scorsi, ha fatto da traino alle attività bancarie e parabancarie. A tal proposito, il Presidente dell'Assofin (Associazione delle società di credito al consumo) Salomone ha spiegato come negli ultimi cinque anni le erogazioni di prestiti sono diminuite di circa 15 miliardi.

I settori maggiormente in crisi sono quelli dei prestiti per auto e delle carte revolving. Vanno leggermente meglio i prestiti per arredamento ed acquisto di elettrodomestici e sono incrementati anche i prestiti che prevedono la cessione del quinto di stipendio o pensione. Questa situazione disastrosa viene messa in risalto dal fatto che operatori importanti del settore prestiti, come Agos Ducato, Banco Popolare o Fiditalia, negli scorsi anni abbiano subito delle pesanti perdite.

Quali altri fattori stanno mandando in crisi il settore prestiti?

Non sono solo i timori dovuti all'incertezza economica a frenare gli italiani. Ci si aspettava che i tassi del credito al consumo diminuissero in virtù della crisi, ma così non è stato. Anzi, per paradosso, il Taeg (Tasso annuo effettivo globale) è aumentato, un dato di fatto giustificato dall'aumento del rischio che corrono gli operatori. Ciò ha in ogni caso portato un aumento del costo del finanziamento che mal si sposa con la necessità di un rilancio del mercato.

La soluzione a tutto questo?

Secondo il Presidente dell'Assofin Salomone urgono immediati provvedimenti per rilanciare i consumi per riuscire a modificare questa pericolosa tendenza.