Prestito regionale, emesso bando in Veneto per famiglie monoparentali

Stanziato un prestito regionale di 700 mila euro per la Regione Veneto, ma nascono già le polemiche.

Prestito regionale, emesso bando in Veneto per famiglie monoparentali

Nell'ambito del progetto di un fondo a rotazione (alimentato cioè con il ritorno dei prestiti), deciso dalla Regione Veneto nel mese di marzo scorso per aiutare i genitori separati, divorziati o anche single, è stato emesso un bando per l'assegnazione di un prestito regionale, che interessa tutte le province, per complessivi 700 mila euro.

Caratteristiche del prestito.

Il bando prevede che i richiedenti debbano avere un reddito compreso tra i 5 ed i 25 mila euro di Isee[*] l'anno e che i soldi ricevuti in prestito vengano utilizzati per pagare l'affitto e le spese mediche. Saranno erogati fino ad un massimo di 5 mila euro a tasso zero. Nella graduatoria hanno diritto di precedenza i genitori di bambini disabili. Sono esclusi coloro che hanno già usufruito di contributi di almeno 300 euro tra il 2012 e il 2013.
Il bando, dunque, è abbastanza selettivo, tenendo conto anche del fatto che per accedere al prestito regionale occorre presentare molti moduli, e che, in caso di errori, si è definitivamente eliminati dal concorso.
Il bando è stato pubblicato il 18 di ottobre e dal 21 è possibile presentare le domande (per tre settimane) che saranno consegnate entro il 30 novembre alla Regione.

La polemica.

I Sindaci dei Comuni veneti, pur apprezzando l'iniziativa tesa ad aiutare i soggetti deboli, come le famiglie composte da figli minorenni e genitori separati o divorziati, ritengono che l'entità del prestito sia abbastanza modesto e che potrà soddisfare soltanto 140 famiglie monoparentali (si pensi che nel solo Comune di Venezia sono 400 i potenziali richiedenti il prestito regionale).
Inoltre si lamenta il fatto che il bando sia stato emesso senza avviso soltanto 3 giorni prima della data di inizio presentazione delle domande: il che denota uno stato di scollegamento fra la Regione e i Comuni. La preoccupazione è che molti richiedenti rimangano esclusi e che il disapputo per il mancato aiuto possa rivalersi contro le amministrazioni che hanno raccolto le richieste.

[*] L'Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) è uno strumento che misura il reddito, il patrimonio mobiliare ed immobiliare e le caratteristiche di una famiglia (numero componenti, figli minori, figli disabili).