Prestiti in tempo di crisi: cresce l’indebitamento

Dal 2007 l’indebitamento è aumentato del 35%: 19.521 euro il debito medio delle famiglie italiane

Prestiti in tempo di crisi: cresce l’indebitamento

Contro ogni più amara previsione, la crisi che attanaglia il nostro Paese non sembra allentare il proprio mordente e sempre più persone, che inizialmente riuscivano a condurre una vita dignitosa compiendo qualche rinuncia, si trovano nella condizione di non poter tirare avanti senza il supporto di un ente di credito. Sono molti, infatti, gli italiani che, per poter disporre del denaro necessario a coprire le spese quotidiane, hanno provato a comparare i prestiti più vantaggiosi nella speranza di individuare quello dalle condizioni più accessibili.

Quando si compie la scelta di richiedere del credito, però, non bisogna lasciarsi guidare unicamente dalla cifra che è possibile ottenere: altrettanto importante è soffermarsi sul calcolo della rata del prestito che si dovrà restituire, in modo da avere la certezza di potervi corrispondere senza incorrere in maggiori difficoltà o correre il rischio di indebitarsi.

Quest'ultima situazione, purtroppo, è comune a molte famiglie tant'è che, stando a quanto rilevato da una recente indagine della Cgia di Mestre relativamente all'anno 2013, queste sono indebitate per un importo medio pari a 19.521 euro.

Secondo l'Ufficio Studi della Cgia, i motivi principali da cui scaturisce l'indebitamento sono da individuare principalmente nell'accensione di mutui per l'acquisto di una casa, nei prestiti per l'acquisto di un'automobile o beni immobili, nel credito al consumo, nei finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili e concessioni affini.

L'indebitamento è un fenomeno che, a partire dal 2007, ha conosciuto un incremento decisivo, pari al 35,1%, sebbene dopo il picco massimo raggiunto nel 2011, la situazione si sia leggermente attenuata.

A sua volta, tra il 2007 e il 2013, l'inflazione ha conosciuto un aumento del 13,4%.

Carlo Rienzi, Presidente del Codacons, spiega come l'aspetto più preoccupante consista nel fatto che "ci si indebita non più per acquistare casa, cambiare l'automobile o acquistare una nuova cucina, ma anche per far fronte a spese che, in precedenza, potevano essere affrontate senza il ricorso al credito. Cresce la fetta di cittadini che accende finanziamenti, ad esempio, per acquistare una vacanza all'estero, o per sostenere cure mediche, matrimoni, funerali e altre spese che, a causa dell'impoverimento delle famiglie, non sarebbero altrimenti sostenibili".