Prestiti Poste italiane con Postepay e senza busta paga: l'offerta scade il 31 dicembre

Poste Italiane offre la possibilità di accedere a piccoli prestiti senza bisogno di presentare una busta paga.

Prestiti Poste italiane con Postepay e senza busta paga: l'offerta scade il 31 dicembre

Il prestito Poste italiane con Postepay è una soluzione creditizia studiata da Poste Italiane per favorire l'accesso al credito di giovani, precari, e famiglie in difficoltà economica, che non possono esibire garanzie di alcun genere (in primis la classica busta paga mensile).

Uno staff di consulenti finanziari seguirà gli utenti interessati ad ottenere il finanziamento nell'istruttoria della pratica di accesso al credito, con la possiblità di richidere il prestito al momento limitata alla data del 31 dicembre 2013; grazie al pacchetto di Poste Italiane è possibile richiedere da 750,00 a 1500,00 euro esibendo solo la propria Postepay.

L'aliquota del Tan sarà addirittura pari a zero per tutti coloro che riusciranno a terminare l'iter di approvazione della richiesta entro il 31 dicembre, e l'ammontare della rata di rimborso del prestito Poste italiane con Postepay potrà essere personalizzata per rispondere alle esigenze specifiche del richiedente; la rata proposta è anche flessibile, ciò significa che il relativo importo risulta modificabile nell'arco di tempo in cui sarà attivato il finanziamento.

Con l'immissione di piccoli importi sul mercato del microcredito, Poste italiane, tramite il prestito con Postepay, si prefigge l'obiettivo di dare sollievo alle pressanti esigenze economiche dei nuclei familiari in difficoltà per la crisi e di ottenere questo risultato grazie alla collaborazione di consulenti esperti, il cui compito è quello di fare in modo che gli importi finanziati risultino proporzionati alla reale capacità di rimborso dei richiedenti il prestito (l'operazione deve risultare economicamente sostenibile).

Il prestito Poste italiane con postepay richiede però delle precise caratteristiche da parte di chi richiede il prestito, tra cui quella di non aver avuto in passato problemi di iscrizione nei registri del Crif, specifici elenchi nei quali sono inseriti i cosiddetti cattivi pagatori, cioè le persone che in passato non hanno restituito i finanziamenti ottenuti nei tempi pattuiti in sede contrattuale.