Il Ddl Concorrenza non piace a nessuno. Proteste ancora vive

Associazioni di categoria contro le nuove norme. Il Ddl Concorrenza impone la riparazione in forma specifica

Il Ddl Concorrenza non piace a nessuno. Proteste ancora vive

Il Ddl Concorrenza è il seme della discordia del settore Rc auto, un provvedimento che da più parti è stato definito "liberticida" e concepito per tutelare le lobby assicurative più che i consumatori e i piccoli stakeholder. Il decreto è stato pensato per arginare il fenomeno delle truffe, causa principale del caro-polizze che tristemente caratterizza lo scenario italiano. Il libero mercato è in vigore già dal 1994 e rimodellato con la Legge Bersani nel 2007. I cittadini pongono le tariffe Rc Auto presenti sul mercato a confronto, hanno facoltà di cambiare compagnia selezionando la più adatta ai propri bisogni, si avvalgono della pluralità di alternative. il Ddl Concorrenza però ha generato un malcontento crescente e, dopo mesi di proteste, siamo ancora lontani da una svolta.

Associazioni e carrozzieri continuano a insorgere

Esplorare le alternative presenti, comparare prodotti, informarsi su Zurich Connect e sulle sue polizze, quelle di Quixa, di Genialloyd, ecc., sono prassi consolidate per molti italiani alla ricerca affannosa di un risparmio che in ambito Rca è divenuto un'urgenza primaria. Il Ddl Concorrenza, però, che in teoria si pone l'obiettivo di abbattere definitivamente i costi delle tariffe, ha alimentato un'ondata di insurrezioni da più fronti che, dopo mesi, non si sono ancora placate.

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Il Ddl Concorrenza vara una nuova forma di rimborso – la riparazione in forma specifica – che impone all'assicurato di rivolgersi, per la riparazione dell'auto in seguito a un sinistro, a carrozzerie convenzionate con le compagnie. Tale provvedimento è ritenuto da associazioni dei consumatori e non solo come una forma di vessazione nei confronti del libero mercato, una minaccia per il sistema assicurativo così come è concepito oggi.

Il dissenso di Federcarrozzieri

Federcarrozzieri muoverà la sua protesta il prossimo 13 giugno a Pescara. I professionisti del settore riparazioni, in effetti, risulterebbero essere i più penalizzati dalla riforma. Secondo quanto dichiarato dalla federazione che ne rappresenta gli interessi, il Ddl Concorrenza abbatterebbe il mercato, costringerebbe anche i carrozzieri convenzionati a lavorare "a tariffe di manodopera da schiavitù cinese". Per non parlare dei rischi connessi alla sicurezza stradale poiché la stessa qualità delle riparazioni verrebbe compromessa in favore di una maggior competitività per le compagnie.

E quello delle associazioni

L'Oua - Organismo Unitario Avvocatura Italiana – si è schierato al fianco dei cittadini, spiegando come il Ddl Concorrenza priverebbe il cittadino del diritto al risarcimento e alla libertà di selezionare il proprio carrozziere di fiducia. Rete Consumatori, il gruppo formato dalle associazioni Codici, Casa del Consumatore e Assoutenti, ha attaccato il disegno chiedendo al Governo di colpire "i profitti delle compagnie e non le tutele delle vittime della strada". Anche Adusbef e Federconsumatori hanno attaccato il ddl, parlando di "regalo alle lobby".

Ora la palla passa al Governo. Le norma contenute dal Ddl Concorrenza sono già state bloccate dalla commissione giustizia nel corso della stesura del Destinazione Italia, salvo essere riproposte, leggermente modificate nella forma ma non nella sostanza, tramite il nuovo disegno di legge.