Agenda digitale: scatta il piano di rinnovo per la Pubblica Amministrazione

Il mondo digitale ed i suoi potenti strumenti irrompono anche nella Pubblica Amministrazione

Agenda digitale: scatta il piano di rinnovo per la Pubblica Amministrazione

Il mondo digitale ed i suoi potenti strumenti irrompono anche nella Pubblica Amministrazione. Parte infatti l'attuazione dell'Agenda Digitale, il piano d'interventi mirati a sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per favorire l'innovazione, la crescita economica e la competitività. Protagonisti del piano sono la tecnologia e lo sviluppo del web, diventati ormai parte integrante della nostra vita. Infatti proprio il bisogno di accedere alla rete sarebbe alla base dell'esplosione di tariffe particolarmente vantaggiose. Per capire le dimensioni di questo mercato basta mettere le tariffe di adsl proposte dai vari operatori a confronto, e scegliere la formula più adatta alle proprie esigenze.

Ogni operatore è in grado di fornire delle particolari opzioni, in base alle esigenze dei propri clienti. Per avere qualche esempio basta ad esempio informarsi su Telecom, o su Vodafone Casa, o ancora su TeleTu e gli altri operatori. Un modo davvero efficace per avere una panoramica completa delle possibilità offerte dal mercato e compiere così una scelta adatta alle proprie abitudini.

Rivoluzione digitale nella Pubblica Amministrazione

Il rinnovo della Pubblica Amministrazione, definito nell'Agenda Digitale, rappresenta solo una delle tante iniziative stabilite dal programma Strategia EU2020. Il progetto prevede infatti vari tipi di interventi in ambiti differenziati tra loro e con modalità specifiche. L'obiettivo comune è l'avvio di un processo di crescita intelligente e sostenibile, che permetta di rendere omogeneo il grado di sviluppo di tutti gli Stati membri dell'Unione.

In merito al piano di interventi per la PA, la prima grande novità riguarda l'obbligo della fatturazione elettronica che coinvolgerà oltre 12.250 enti locali fra Regioni, Province e Comuni. In realtà si tratta di un progetto già avviato lo scorso giugno, che adesso verrà esteso anche alle scuole, agli atenei, alle industrie, al settore dell'artigianato, alle Camere di commercio, per un totale complessivo di 21.500 enti pubblici e oltre 46.000 uffici.

Nei primi sei mesi relativi alla fase di avvio del progetto sono stati trattati circa 2.7 milioni di documenti. Ma le previsioni in merito all'attuazione completa del processo sembrano aggirarsi intorno ai 50 milioni di fatture scambiate tra i vari uffici della macchina amministrativa ed i suoi oltre 100 mila fornitori abituali. Una cifra destinata a crescere ulteriormente se si fa riferimento ai fornitori occasionali, che si aggirano attorno all'1.8 milioni.

I benefici attesi

Secondo le previsioni la fatturazione elettronica dovrebbe generare un risparmio di circa 1.5 miliardi di euro all'anno. Lo stesso tipo di vantaggio dovrebbe manifestarsi per le aziende. Infatti superata una prima fase di "transizione", in cui bisognerà adeguare i vari processi, anche le aziende potrebbero registrare un sensibile risparmio stimato intorno ai 17 euro per ogni fattura ricevuta. Ad un vantaggio economico dovrebbe anche seguire un risparmio di tempo, grazie all'eliminazione di processi di protocollazione, recupero documenti, riconciliazione, approvazione e registrazione. Senza dimenticare il notevole impiego di carta, un grande risparmio in materia di risorse naturali.

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