Prestiti personali, come funzionano e quando chiederli

Un prestito personale è il modo migliore per finanziare il proprio futuro o quello di un figlio.

Prestiti personali, come funzionano e quando chiederli

Avete del talento, ma nessuno si è ancora accorto di voi? Volete pagare gli studi a vostro figlio, ma non avete grossi risparmi a cui attingere? Anziché abbattersi e rinunciare, potete attingere a prestiti personali. Si tratta di finanziamenti che vengono erogati da una banca o una finanziaria che, come i mutui, devono essere restituiti ad un certo tasso d'interesse.

Può servire per qualsiasi cosa, dalla retta di un'università costosa ad un book fotografico, dall'acquisto degli strumenti musicali all'acquisto di un'auto. L'aspetto positivo del prestito personale è che, a differenza di un mutuo o di un finanziamento finalizzato, i soldi ottenuti non devono essere necessariamente spesi completamente per le finalità previste.

In pratica si può spendere il denaro ricevuto in libertà, sempre però ricordandosi che bisogna restituirlo, quindi va sempre investito in qualcosa. Ma come funzionano i prestiti personali? Basta recarsi in una delle banche o finanziarie che li erogano, oppure cercare su internet sui siti di comparazione prestiti e presentare domanda.

Non sempre la finanziaria chiede la finalità del prestito, anche se per importi elevati, di solito sopra i 10 mila euro, dev'essere presentato un certo tipo di documentazione, per esempio un attestato di iscrizione ad un master o altri certificati simili. Ovviamente l'importo non verrà accordato, ma la richiesta e il profilo del soggetto verrà esaminato dalla banca.

Ci sono controlli "pre-screening", ovvero sulla storia del soggetto richiedente il prestito per vedere se ha già debiti a suo carico, se è protestato, ecc. Dopodiché si passerà alle informazioni sulla possibilità di restituzione del prestito (stabilità economica, eventuali beni posseduti, ecc.). In questo caso può risultare decisivo un precedente prestito restituito che conferma la propria affidabilità.

Successivamente un analista esaminerà la richiesta ed potrà chiedere ulteriori documentazioni. Ai giovani ad esempio può essere chiesta la garanzia da parte di un genitore o di un soggetto terzo (fratello, amico, ecc.) finanziariamente stabile. Superato questo ennesimo scoglio, si valuta la metodologia di restituzione, ed in particolare il tempo ed il tasso. Affinché l'operazione vada a buon fine, la rata dev'essere "sostenibile", cioè non può incidere più di tanto nel bilancio familiare. Ad esempio se si guadagnano mille euro al mese non si può avere una rata che, compreso l'interesse, arriva a 500 euro. Di solito il limite è fissato a non più di un terzo dello stipendio. Inoltre, in base alla durata del prestito, bisogna anche valutare i cambiamenti futuri.

Per tutti questi motivi è spesso conveniente un piano di restituzione lungo che nel complesso costa di più, ma consente di avere delle rate più basse, piuttosto che chiedere un finanziamento ad un anno che però si corre il rischio di non poter restituire. A questo punto si potranno ottenere tutti i soldi direttamente sul conto in banca del beneficiario che sarà tenuto ogni mese a restituire la rata o, nel caso ne avesse disponibilità, può anche estinguere il rimanente debito in un'unica soluzione, pagando soltanto una piccola penale, di solito non superiore all'1%, ma che gli farebbe risparmiare tutti gli interessi successivi.