Il risparmio energetico per valutare il benessere di un Paese

Risparmio energetico alla base del modello economico eco-sostenibile proposto dal WWF

Il risparmio energetico per valutare il benessere di un Paese

Il risparmio energetico dovrebbe essere una delle priorità nella lunga lista di problemi ambientali del nostro pianeta. Il progressivo impoverimento di risorse naturali registrate in alcune regioni del pianeta e i frequenti disastri ambientali registrati negli ultimi anni sono le chiare conseguenze delle pessime politiche condotte negli anni precedenti. L'uso di risorse rinnovabili potrebbe essere un valido modo per dare il proprio contributo al benessere del pianeta, magari integrando i sistemi energetici delle proprie abitazioni con queste particolari tipologie di risorse. Chi fosse interessato, potrà mettere le tariffe di energia elettrica presenti sul mercato a confronto, in modo da individuare l'operatore che già adotta questo tipo di risorse.

Per rendere la propria ricerca più efficace, potrebbe essere utile monitorare anche i siti web delle varie compagnie, ad esempio informandosi su Illumia e le sue tariffe, o su Edison casa e le altre compagnie, è possibile trovare la formula a basso impatto ambientale e magari anche più conveniente.

Puntare sul risparmio energetico

Lo spreco delle preziose risorse naturali del pianeta e la necessità di migliorare l'efficienza energetica sono i due punti chiave dello studio "Dalla crisi all'opportunità: cinque passi verso economie europee sostenibili", presentato di recente dal WWF. Partendo da un'attenta analisi dell'attuale stato di crisi del Pianeta, la ricerca avanza cinque interessanti proposte per realizzare in Europa delle economia eco-sostenibili, ovvero adatte alle nuove esigenze del pianeta.

Migliorare i sistemi energetici del pianeta significherebbe non solo risparmiare sul fronte delle risorse naturali, ma generare anche nuove ricchezza economiche, pari a circa 300 miliardi. Perfezionare i sistemi energetici significherebbe inoltre ridurre la percentuale di disastri ambientali e l'impatto dei costi generati dai vari interventi riparatori. Secondo le stime presentate dal WWF, nel corso degli ultimi 10 anni le alluvioni hanno provocato danni per oltre 150 miliardi.

Significativi sarebbero i costi provocati dall'inquinamento dell'aria, circa 537 miliardi che si sommano ai costi sostenuti dai grandi gruppi industriali per importare le materie prime, stimati attorno ai 300 miliardi. Cifre anche solo difficili da immaginare, che traggono la loro origine nell'attuazione di politiche aggressive, dove gli interessi prevalgono su qualunque altro tipo di logica.

Cinque passi da compiere per un'economia sostenibile

L'economia sostenibile proposta dal WWF, non solo sarebbe in grado di tutelare le risorse naturali ma sarebbe in grado di generare delle ricchezze maggiori rispetto a quelle prodotte dagli attuali sistemi. Per non parlare della crescita dei posti di lavoro, circa 20 milioni di posti di lavoro entro il 2020. Per costruire un'economia sostenibile, occorre focalizzarsi su cinque obiettivi:

1. Promuovere ed incentivare l'uso di energie rinnovabili, promuovendo anche la logica del risparmio.

2. Sviluppare un modello di "circular economy", ovvero di un'economia circolare, basata su processi produttivi circolari, senza scarto o forme d'inquinamento.

3. Incrementare i controlli e le sanzioni previste per tutti gli interventi dannosi per l'ambiente e i suoi equilibri.

4. Creare una leadership globale per lo sviluppo sostenibile.

5. Attuare una strategia che consente da qui al 2050 di vivere in armonia con i limiti biofisici del pianeta, includendo l'eco-innovazione tra gli indicatori di benessere oltre al Pil.

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