Il calo del prezzo del petrolio frena i costi delle bollette

Non solo bollette più leggere, il calo del petrolio ha un notevole impatto sugli equilibri dei mercati mondiali

Il calo del prezzo del petrolio frena i costi delle bollette

Il calo del prezzo del petrolio sembra frenare i costi delle bollette di luce e gas delle richieste energetiche del Paese. La nuova discesa dei prezzi del petrolio e di tutti i suoi derivanti esercita un forte impatto sui prezzi medi delle bollette che, rispetto ai dati dello scorso anno sono, hanno generato un risparmio di oltre 10 miliardi. Inoltre il notevole calo dei consumi e quindi la richiesta di minori risorse energetiche dall'estero hanno favorito anche i bilanci delle famiglie italiane, con un risparmio di 166 euro l'anno.

Le conseguenze del calo dei prezzi del petrolio sulle spese energetiche sono quindi proporzionali all'importanza di questa risorse negli equilibri delle economie mondiali. Infatti, secondo i dati diffusi dall'Unione petrolifera relativi all'impatto che i prodotti energetici hanno sugli equilibri dei mercati mondiali, il petrolio si colloca con il suo 36% alla prima posizione, seguito dal gas naturale col 33,3%. Nelle prime posizioni si collocano, seppur con un significativo stacco, anche le rinnovabili con il 17,5%, i combustibili solidi con l'8,1% e l'importazione dell'elettricità col 5,2%.

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Calo del prezzo del petrolio: le conseguenze sul mercato?

La forte relazione tra il calo dei prezzi dei petrolio e gli importi delle ultime bollette è stato anche uno degli argomenti ripresi dall'A.D di Enel, Francesco Storace. In un'intervista rilasciata di recente, il numero uno del colosso energetico italiano ha sottolineato come il calo delle tariffe di luce e gas sia anche da attribuire alla recente revisione dei prezzi attuata dall'Autorità dell'Energia. A queste variabili si sommerebbe l'effetto esercitato dal calo dei consumi energetici in Italia.

Nuovi equilibri per il mercato energetico italiano

Sembra quindi che il mercato energetico italiano stia attraversando una fase di profondi cambiamenti, dettati da una serie variabili non solo riconducibili ai confini nazionali. I consumi di energia sono infatti ancora al di sotto dei valori registrati nel 2010 mentre tornano a crescere le possibilità di impiego di carburanti fossili, come il gas naturale. Anche le risorse rinnovabili sembrano attraversare una fase di sofferenza registrando un calo del -5,9%. In questo caso la motivazione è da rintracciare nella crescita dell'energia idroelettrica, ritornata sui valori medi ma ancora ben lontana da record raggiunto nel 2014.

Cosa succede negli altri mercati?

Anche nelle borse di Londra e New York i prezzi delle risorse energetiche viaggiano su valori negativi, che ormai si ripetono con una certa frequenza già da qualche anno. La situazione sembra non essere destinata a cambiare nel giro di poco tempo. Infatti, secondo le previsioni dell'Unione petrolifera, il calo del prezzo del petrolio continuerà a persistere anche nei prossimi anni. Le medie dei prezzi saranno vicine a quelle attuali, ampliando così la forbice dei prezzi al barile, compresa tra i 45 e i 55 dollari.

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