Consumi energetici: l'Italia al di sotto delle medie europee

Secondo un'indagine Istat i consumi energetici hanno subito un forte decremento, soprattutto nel settore dell’industria

Consumi energetici: l'Italia al di sotto delle medie europee

Le bollette di luce e gas rappresentano senza dubbio le principali voci di spesa delle famiglie italiane che, pur di risparmiare, cercano non solo di monitorare i consumi ma anche di individuare la compagnia energetica più vantaggiosa e in grado di offrire la tariffa più in linea con le proprie esigenze di consumo. Ottimizzare i consumi energetici permette non solo di contenere le spese, ma anche di ridurre l'impatto ambientale che mai come in questi ultimi mesi ha provocato l'aumento delle polveri sottili nell'aria delle regioni del Nord e del Centro Italia.

Per tutte queste ragioni molti italiani hanno iniziato ad ottimizzare i consumi energetici, attuando anche qualche intervento alle proprie abitazioni in modo da migliorare la classe energetica e vedere finalmente scendere gli importi delle bollette per le forniture domestiche. L'effetto finale di queste piccole strategie di risparmio e le conseguenze delle crisi economica del Paese hanno determinato nel corso degli ultimi anni un progressivo calo dei consumi soprattutto nel settore industriale e in quello domestico.

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Consumi energetici in Italia: i risultati dell'indagine Istat

Il sistema energetico italiano è caratterizzato dalla forte dipendenza dalle fonti energetiche estere e dalla consistente quantità di energia prodotta da fonti termoelettriche, con un conseguente impatto sul livello dei consumi che dal 2011 al 2013 hanno subito un significativo calo. Secondo i dati Istat, la quantità di energia consumata in ambito domestico ha subito un calo del -6.8%, riportando i livelli al di sotto dei valori registrati nel 2009, anno in cui i consumi energetici hanno registrato un vero crollo rispetto alle medie degli anni precedenti.

I settori in cui i consumi energetici hanno subito una contrazione maggiore sono quello domestico e industriale. Le cause sono probabilmente da rintracciare nella ricerca di risparmio da parte dei consumatori e nella chiusura di molte imprese avvenuta nel corso degli ultimi anni. Gli unici aumenti dei consumi energetici sono stati registrati nel settore dell'agricoltura e del terziario con una rispettiva crescita del +0,5% e del +5,2%.

Consumi energetici nazionali

Con riferimento all'intero contesto nazionale, l'indagine Istat ha messo in luce anche una variazione dei consumi che crescono soprattutto nelle regioni del Nord. L'analisi ha riportato una variazione dei consumi anche a livello temporale con l'individuazione di tre periodi distinti:

· una fase di crescita dal 2002 al 2007 con un aumento pro-capite dei consumi del +7.2% soprattutto nelle ragioni del Sud Italia;

· una fase di forte calo dal 2008 al 2009 con un calo medio del -8% nelle Regioni del Nord-est;

· una fase di instabilità dal 2010 al 2013 che ha portato ad una forte variazione della quantità di energia consumata tra le varie regioni italiane.

Consumi energetici europei

Con riferimento alla situazione europea, l'Istat ha inoltre individuato per l'Italia un consumo energetico decisamente più contenuto. Il Bel Paese si colloca infatti alla 17° posizione della classifica europea, preceduta non solo dal Regno Unito, Francia e Germania che rappresentano le nazioni con le economie più stabili, ma anche dalla Spagna la cui stabilità economica è certo discutibile. Dominano invece alle prime posizioni della classifica la Finlandia, Svezia e Lussemburgo dove la quasi totalità dell'energia prodotta arriva direttamente da fonti rinnovabili, garantendosi in questo modo una forte autonomia e un ridotto impatto ambientale.

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