Fotovoltaico: lo smaltimento dei moduli non va sottovalutato

L'Europa impone delle regole a tutela dell'ambiente e della salute riguardanti i pannelli, ecco quali.

Fotovoltaico: lo smaltimento dei moduli non va sottovalutato

Forse molti non lo sanno ma già da diversi mesi, per poter accedere alle agevolazioni dei conti energia - per i quali è stato raggiunto il tetto degli incentivi - è previsto l'obbligo, in capo ai soggetti produttori dei pannelli fotovoltaici, di iscriversi a uno speciale consorzio che ha la funzione di assicurare lo smaltimento dei moduli dei pannelli stessi una volta diventati inutilizzabili per qualsiasi ragione. Già, perché al momento non è chiaro che fine facciano.

Le regole da recepire

Come spesso accade in Italia, ce la stiamo prendendo comoda. Questi moduli per il fotovoltaico, una volta esaurito il loro compito, diventano dei rifiuti, alcuni molto inquinanti: è bene prendere coscienza di questo, altrimenti è inutile parlare di Green Economy. Non a caso l'ultima direttiva europea li classifica come Raee, ovvero come "rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche", e spiega le regole di un corretto smaltimento. La norma europea deve però essere ancora recepita dall'Italia, entro il febbraio del 2014.

Quanto dura un modulo del fotovoltaico?

Ricordiamo che la durata media di tali moduli è di circa 20 anni. Per rendersi conto della numero di singoli oggetti che prima o poi dovranno essere smaltiti, si pensi che, alla data 31 dicembre 2012, si ha notizia di ben 472.072 impianti entrati in servizio, pari a una potenza di 16.199.600 Kw. Solo nell'anno 2012 sono stati installati ben 141.080 impianti. Il mondo sta cambiando e bisogna darsi da fare, per non farsi cogliere impreparati. E per non inquinare l'ambiente in cui viviamo.

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