Google car: la biposto del futuro non troppo lontano

Si dice che la Google car sarà sul mercato tra cinque anni: niente volante per l’auto dal design simpatico e quasi umano

Google car: la biposto del futuro non troppo lontano

La Google car è la nuova trovata del gruppo più originale e innovativo del mondo. Il capo del progetto Chris Umson dice che tra un paio d’anni, ma più realisticamente tra cinque, la Google car sarà nelle concessionarie. Ma se cambia il metodo di guida, cambierà anche il tipo di assicurazione? E’ una domanda che per ora non ha risposta, e finché gli esseri umani continueranno a guidare le automobili schiacciando pedali e girando il volante, dovranno anche continuare a pagare la tradizionale polizza. Per una questione di comodità, ci si può informare sulle assicurazioni online ed evitare di perdere tempo andando di filiale in filiale per trovare le condizioni migliori.

Oltre a questo, si possono mettere i prodotti Zurich Connect a confronto con quelli di Genertel, Genialloyd e delle altre compagnie, prima di fare la propria scelta. Poi tra cinque anni si potrà riparlare di assicurazione per auto auto-guidanti. Nel frattempo, il disegnatore americano Matthew Inman è stato invitato a provare il prototipo della Google Car. Ecco quali sono state le sue impressioni.

Guida meglio degli uomini

Partendo dal presupposto che gli esseri umani quando guidano fanno tutt’altro, da bere, a telefonare, a guardarsi in giro, e che la maggior parte degli incidenti stradali sono causati proprio dalla distrazione durante la guida, la Google car sopperisce a tutte le mancanze degli uomini in modo autonomo.

Velocità di crociera

La velocità di crociera della macchina autoguidante è di 40 km all’ora: come dice il proverbio, “chi va piano, va sano e va lontano”. Inman sostiene che più che essere pericolosa per gli altri automobilisti potrebbe dar loro noia per la sua lentezza. Ma ripetiamo che è un prototipo, e che questa caratteristica può essere modificata. Bisogna raggiungere un compromesso, perché durante i primi test la Google car invece era troppo aggressiva.

Il design

Non bisogna mettere da parte l’aspetto esteriore, perché quando si deve comprare un’auto è sempre una delle caratteristiche a cui si presta più attenzione. Magari la Google car è stata studiata per essere “carina” per un motivo specifico: placare l’ira che caratterizza molti automobilisti.

Gli incroci pericolosi

L’impressione migliore che Inman comunica ai suoi lettori è quella derivante dal momento in cui l’auto del futuro si è trovata a dover attraversare un incrocio pericoloso, di quelli con quattro serie di strisce pedonali e via dicendo. La Google car ha dimostrato la sua efficienza nell’aspettare non solo che l’incrocio si liberasse prima di partire, ma anche nel cercare di capire se un pedone indeciso volesse attraversare o meno.

L’auto che semplifica la vita

Bisogna poi pensare a tutte quelle persone che non possono guidare perché hanno problemi di vista (o di altri tipi), ma che comunque devono spostarsi: la Google car potrebbe risolvere questo tipo di impedimento.