Ue, dal 2018 solo edifici a energia a costo zero

All’Innovation Cloud di Milano, nuove prospettive per un’edilizia ecosostenibile.

Ue, dal 2018 solo edifici a energia a costo zero

La prestazione in termini di energia degli edifici rappresenta uno dei capitoli cruciali all'interno del dibattito politico economico internazionale. Il perseguimento di una città ecosostenibile, costituita cioè da strutture pubbliche e private a costo zero, quindi alimentate con l'energia ricavata dalle fonti rinnovabili, dovrebbe rappresentare una priorità per i governi mondiali. Il Novecento sarà ricordato certamente per la diffusione dell'energia elettrica ma anche per la forte dipendenza energetica dei centri urbani dalle grandi centrali , monopolio, sin dagli albori dell'era elettrica , delle grandi lobby industriali del pianeta.

L'attuale sistema energetico nazionale ed internazionale, riflette ancora il prototipo novecentesco appena descritto. Tuttavia, l'uomo possiede, per la prima volta, i mezzi e le conoscenze tecnologiche necessarie per progettare e costruire edifici autosufficienti che non dipendono da fonti energetiche esterne(l'Italia importa secondo Eurostat , l'81% del suo fabbisogno dall'estero). Finalmente, le nostre città possono diventare (lo auspichiamo) produttori e non importatori di energia. Ciò nonostante, per realizzare tali propositi, bisognerà compiere una vera e propria rivoluzione copernicana nell'ambito della produzione di energia elettrica: i centri urbani e soprattutto le comunità di cittadini(dal condominio, al quartiere e cosi via), dovranno rappresentare il centro del sistema -energia e non più la periferia.

Di queste tematiche e di molto altro ancora, se ne sta parlando in questi giorni a Milano durante la manifestazione "Innovation Cloud" il salone delle energie rinnovabili a Fiera Milano. Sulle basi del "Nextbuilding" il nuovo criterio di riferimento dell'Ue per l'edilizia e l'architettura sostenibile, entro la fine del 2020, ma già dalla fine del 2018 per quelli pubblici o ad uso pubblico, ogni nuova costruzione in Europa dovrà essere a energia quasi zero.

Un processo di trasformazione molto simile dovrà comunque essere avviato anche per il patrimonio edilizio esistente. ''Oltre al beneficio economico dato dal risparmio sulle bollette per i proprietari degli immobili - ha detto Lorenzo Pagliano del Politecnico di Milano, coordinatore di Nextbuilding -, investire in questa nuova edilizia porterà vantaggi per l'economia nazionale, sotto forma di minori importazioni d'energia e di un aumento dell'occupazione nel settore''. Attualmente ,lo ricordiamo, gli edifici sono responsabili di circa il 40% del totale dei consumi energetici in Europa. Inoltre non è mai poco sottolineare come le attuali forme di produzione di energia sono fortemente inquinanti rispetto a quelle prodotte da fonti rinnovabili.

Ma quali sono i termini della direttiva europea e ribadita in questi giorni anche all' Innovation Cloud, riguardanti la Prestazione energetica nell'edilizia? E quali sono, i parametri per calcolarla? Vediamo brevemente i punti fondamentali.

Gli Stati membri devono adottare, a livello nazionale o regionale, una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tiene conto di determinati aspetti, tra cui:

  • le caratteristiche termiche dell'edificio (capacità termica, isolamento, ecc.);
  • l'impianto di riscaldamento e di produzione di acqua calda;
  • gli impianti di condizionamento d'aria;
  • l'impianto di illuminazione incorporato;
  • le condizioni climatiche interne.

Va anche tenuto conto di altri vantaggi come le condizioni locali di esposizione al sole, l'illuminazione naturale, i sistemi di cogenerazione dell'elettricità e gli impianti di teleriscaldamento o telerinfrescamento urbano o collettivo.

Confronta le migliori offerte di luce e gas

Chiama gratis