Incentivi fotovoltaico: il Quinto Conto Energia non può più attendere

Il Comitato IFI ha richiesto che il Quinto Conto Energia venga approvato con urgenza. L'industria italiana ha la priorità del premio per il "Made In".

Incentivi fotovoltaico: il Quinto Conto Energia non può più attendere

Basta attendere, il Governo deve trovare al più presto un accodo sui decreti per gli incentivi al fotovoltaico e sulle altre rinnovabili elettriche. "Bisogna stringere i tempi ed emanare al più presto il V Conto Energia", questa è stata la richiesta avanzata da Alessandro Cremonesi, presidente del Comitato IFI (industrie fotovoltaiche), che si è appellato al ministro dell'Ambiente Corrado Clini lanciando un vero e proprio grido di allarme. "I ritardi nell'emanazione del V Conto Energia - ha affermato Cremonesi in una nota - stanno oramai generando gli stessi effetti di panico nel mercato già conosciuti non più di un anno or sono in occasione dell'emanazione del Decreto Romani".

I decreti sulle rinnovabili, infatti, sono ormai in stand by da settimane e, come ha fatto sapere lo stesso Clini, sul Quinto Conto Energia "è ancora aperta la discussione con il ministero dello Sviluppo economico", anche se in realtà lo scontro non riguarda solo i due ministri, ma le polemiche comprendono anche associazioni di settore e Regioni.

Ormai la vita del Quarto Conto Energia ha i giorni contati: la soglia dei 6 miliardi di spesa fissata per gli incentivi in vigore è stata quasi raggiunta e sembra inderogabile l'inizio del nuovo sistema di incentivi per i primi di settembre.

Per il Comitato IFI, che rappresenta l'80% delle industrie italiane produttrici di celle e moduli fotovoltaici, come ha sottolineato Cremonesi, "la priorità è che venga confermata la premialità del 'Made In' negli stessi valori economici (3 centesimi di euro a kWh) già proposti dalla Conferenza Unificata in data 6 giugno 2012, cumulabili con quelli di egual importo dedicati allo smaltimento dell'amianto, formalmente accettati verbalmente dallo stesso Sottosegretario De Vincenti".

L'industria del fotovoltaico italiana, per ottenere l'approvazione di queste richieste è disposta a rinunciare ad altri due punti importanti del decreto, l'innalzamento della soglia per l'accesso al registro degli impianti da 12 a 20 kw e la possibilità di concedere gli incentivi del Quarto Conto Energia agli impianti fotovoltaici già approvati ma non ancora entrati in esercizio.

"Vorrei fosse chiaro -ha concluso il Presidente del Comitato IFI - che tale richiesta nasce dall'unico scopo di salvaguardare la filiera italiana che si e' messa in gioco con degli investimenti indotti dalla presenza nel IV Conto di una premialità aggiuntiva per il 'Made In' e che ora, alla luce delle tariffe proposte, rischia di diventare totalmente inefficace".

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