Certificazione energetica edifici: a che punto è l'Italia?

Il 27 marzo verrà presentato il Rapporto 2012: Attuazione della Certificazione Energetica degli Edifici in Italia.

Certificazione energetica edifici: a che punto è l'Italia?

L'efficienza energetica nel comparto dell'edilizia costituisce uno dei fattori fondamentali a cui si lavorerà nei prossimi anni per arrivare a raggiungere gli obiettivi "20-20-20" (-20% di emissioni di gas serra rispetto al 1990,- 20% di consumo di energia attraverso una maggiore efficienza energetica da conseguire entro il 2020) previsti dal Protocollo di Kyoto. Per cercare di capire a che punto sia il nostro Paese rispetto all'applicazione delle leggi sulla certificazione energetica degli edifici, il 27 marzo verrà presentato il "Rapporto 2012: Attuazione della Certificazione Energetica degli Edifici in Italia". Il rapporto, elaborato dal Comitato termotecnico italiano (Cti), che troverà spazio all'interno del secondo "Forum 2012 sulla Certificazione Energetica degli Edifici organizzato da CTI e MCE, la mostra-convegno Expocomfort sulle migliori tecnologie per climatizzazione, tecnica sanitaria e energie rinnovabili destinate alle abitazioni.

Il Rapporto è stato suddiviso in tre parti: nella prima vengono presentati 25 prospetti comparativi tematici che descrivono in maniera dettagliata il diverso stato di applicazione sul piano nazionale della certificazione energetica; la seconda parte prende in esame i vari provvedimenti normativi e le novità su questi anche a livello internazionale; la terza, infine, si occupa degli aspetti normativi ed applicativi delle singole Regioni e Province Autonome e riporta anche le interviste ai Responsabili delle politiche locali.

Dal Rapporto emerge anzitutto il problema dell'autocertificazione in classe G, prevista dal paragrafo 9 dell'allegato A del D.M. 26 giugno 2009, che permette in alcune regioni (Abruzzo, Calabria, Campania, Sicilia) ai proprietari degli immobili di fare da sé la dichiarazione in cui si afferma la classe energetica meno efficiente del proprio edificio. L'auto-dichiarazione viene spesso preferita dai proprietari rispetto alla certificazione energetica, per cui anche l'obiettivo di una maggiore informazione energetica delle abitazioni viene praticamente annullato in queste regioni. Inoltre, proprio l'auto-dichiarazione è uno dei motivi per cui è intervenuta anche l'Ue, con una procedura di infrazione ai danni dell'Italia, per cui il Governo dovrà intervenire per modificare il provvedimento.

Un altro problema che emerge dal Rapporto è relativo alla mancata comunicazione da parte di tutte le regioni degli Attestati di certificazione energetica (Ace) prodotti. Per questo motivo si individua una situazione molto diversa da regione e regione la cui causa, secondo il CIT, è dovuta il al fatto che il piano di controlli è stato avviato solo da poche amministrazioni. Questo si rifletterebbe non solo sulla quantità di certificati prodotti, ma anche sulla qualità degli stessi. Infine, il Rapporto include i dati relativi anche alle "targhe energetiche", cioè i cartelli che devono essere affiancati obbligatoriamente negli edifici ad uso pubblico, in un luogo facilmente visibile per mostrare a tutti la classe energetica degli immobili. A questo proposito è stato notato che solo la Lombardia ha riferito il numero di targhe installate (4.650).

Confronta le migliori offerte di luce e gas

Chiama gratis