Tariffe al secondo, dove sta la fregatura?

Le tariffe al secondo dovrebbe servire per una maggiore trasparenza ma spesso sono troppo alte e truffaldine.

Tariffe al secondo, dove sta la fregatura?

Perplessità sulle tariffe al secondo da parte dell'Adoc, che di fatto dovrebbero contribuire ad una maggiore trasparenza, ma dati i costi elevati delle nuove tariffazioni al secondo si annulla ogni vantaggio per il consumatore.

In effetti dall'Adooc fanno sapere che una tariffazione al secondo che costa 30 centesimi al minuto come quella proposta da Vodafone non è in linea con i valori di mercato. 30 centesimi al minuto significa un centesimo ogni 2 secondi o in lire: 200 lire ogni 20 secondi. Conveniva chiamare dalla cabina con un gettone e si poteva stare al telefono per minuti!!! Di certo la tariffazione al secondo è una vittoria dell'Agcom, ma non può essere accettabile il fatto che i gestori propongano poi tariffe truffaldine e troppo alte, a tutto svantaggio dei consumatori.

Infine dall'Adoc avvertono che chi attiva abbonamenti con bundle di traffico (mensile o settimanale, a volume oppure a tempo) ad un costo fisso e certo, non viene poi avvertito del superamento della soglia di traffico prevista dal piano e ci si vede così addebitati costi in più, inaspettati e altissimi. A chi non è mai successo? Tra l'altro, tanto per aggravare ancora di più la situazione, l'extra traffico oltre soglia ha una tariffazione elevatissima, mai corrispondente alle offerte effettivamente attivate.

Insomma vederci chiaro e valutare con attenzione tutte le possibilità tariffarie, tenendo conto di condizioni e costi nascosti, ecco cosa è necessario fare. Certo poi ci vuole anche una chiara regolamentazione sul traffico dati in mobilità, per la tutela degli utenti contro gli abusi degli operatori.

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