Prestiti bancari in Italia, calo dello 0,1% sul mese

Europa ed Italia affrontano la crisi in modo diverso sui prestiti: l'Italia dà alle imprese, l'Europa aiuta le famiglie.

Prestiti bancari in Italia, calo dello 0,1% sul mese

Ultimamente in Italia, c'è stata una diatriba fra governi vari succeduti ed analisti economici, sul fatto di dover aiutare e salvare, nel bel mezzo della crisi, le banche anziché imprese e famiglie.

I punti di vista, erano divergenti sulla questione ma il punto unanime di convergenza, rimaneva: le banche se volevano continuare ad essere pienamente tali, dovevano comunque lasciare i rubinetti del credito aperti nei confronti di famiglie ed aziende, non sospendendo quindi la concessione di crediti, essenziali per un paese come il nostro che bene o male è sempre e rimane, almeno per ora, una delle potenze industriali del mondo.

Sono ora disponibili gli ultimi dati della Bce, la Banca centrale europea, sui prestiti bancari alle famiglie ed imprese in Italia. Secondo quanto riferisce una fonte Ansa di oggi, giovedì 26 settembre 2013, assistiamo ad un calo dello 0,1% su mese. Il calo invece su base annua, sempre in Italia, è del 2% per i prestiti, concessi dal sistema bancario a nuclei famigliari ed aziende.

In Eurolandia, i prestiti alle famiglie, segnano un calo su anno del 1%. Per quel che concerne invece, i prestiti che le banche concedono alle imprese dell'Eurozona, il calo è ben piu` pesante rispetto al bel paese ed ossia del 3,8% sempre su base annua.

Comparando i dati disponibili della Bce, tra Italia e resto d'Europa abbiamo una differenza sostanziale di comportamento. Mentre in Italia le banche aiutano meno le famiglie in Eurozona le risorse monetarie in tempo di crisi, trasferite ai nuclei famigliari sono maggiori. Secondo questi dati il sistema bancario nazionale aiuta di più le imprese di quanto non lo facciano gli altri paesi europei raggruppati nella media.

Resta il fatto che il sistema bancario in Italia, fino ad ora, ha comunque retto complessivamente meglio di quelli d'oltreoceano e d'Europa. Va comunque detto però che un atteggiamento meno attendista e più coraggioso sarebbe di gran lunga più efficace in questo momento di ripresa europea e mondiale perché dando più ossigeno a tutto il sistema Italia, si verificherebbero all'unisono quei meccanismi virtuosi di ripresa caratterizzanti le più moderne economie nazionali del mondo.