Energia dalle barbabietole da zucchero: in Veneto una centrale a biogas dagli scarti

Il settore della produzione di zucchero italiana prova a uscire dalla crisi del comparto investendo in tecnologia.

Energia dalle barbabietole da zucchero: in Veneto una centrale a biogas dagli scarti

Lo zucchero può essere energia per il corpo, ma anche per la rete elettrica. Ci hanno pensato in Veneto e accanto all'ultimo zuccherificio rimasto nella regione del nord est Italia, a Pontelongo in provincia di Padova, è entrato in funzione un impianto di produzione energetica che sfrutta il biogas ottenuto dalle polpe delle barbabietole.

L'impianto ha richiesto un investimento di 6 milioni di euro ed è alimentato da 21 mila tonnellate di polpe ottenute ogni anno dalle barbabietole lavorate nello zuccherificio. Viene così recuperato e sfruttato di nuovo un sottoprodotto che altrimenti sarebbe finito al macero. Una via d'uscita che concilia necessità e virtù, cioè un po' di buona tecnologia, per allontanare o almeno affrontare la crisi che ha colpito il settore della produzione di zucchero in Italia, in difficoltà secondo gli addetti ai lavori anche per le politiche restrittive dell'Unione Europea.

A portare avanti l'iniziativa veneta è stata la Cooperativa Produttori Bieticoli (Coprob) che conta 2.500 soci, concentrati soprattutto in Veneto e in Emilia-Romagna. La Coprob produce il 65% dello zucchero italiano con il marchio "Italia Zuccheri" e detiene il 25% del mercato nazionale, oltre ad essere tra le poche realtà che produce zucchero completamente realizzato in Italia con barbabietola italiana, insomma totalmente made in Italy. Dopo Pontelongo, sarà la volta di un altro zuccherificio, ormai dismesso, che seguirà lo stesso esempio a Porto Viro, in provincia di Rovigo. La vecchia fabbrica sarà convertita per recuperare scarti e produrre energia.

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