Cellulari connessi a internet aumentano lo stress da lavoro

Lavoratori italiani tecno-stressati. Secondo il Work Monitor di Randstad la colpa va imputata alle troppe connessioni Internet da cellulari, che aumentano lo st

Cellulari connessi a internet aumentano lo stress da lavoro

Essere connessi a Internet 24 al giorno può essere motivo di stress. A dirlo è il Work Monitor di Randstad, l'analisi svolta dalla multinazionale olandese sull'andamento del mercato del lavoro, in riferimento al primo trimestre 2012. Tra le 29 nazioni in cui è stata condotta la ricerca, al primo posto si colloca l'Italia, dove i lavoratori sembrano essere più stressati che altrove.

La colpa, secondo gli esperti, va ricercata in un eccesso di connessione alla rete che andrebbe a limitare il tempo libero deidipendenti. Dalla ricerca emerge, infatti, che il 75% dei lavoratori italiani dispone di un accesso in rete sul luogo di lavoro. In alcuni casi il datore del lavoro ha fornito agli impiegati un cellulare smartphone con accesso alla rete, in altri, invece, i lavoratori stessi dispongono di un cellulare personale con accesso a internet. Tutto ciò consente ai dipendenti di essere sempre reperibili dai propri datori di lavoro, ma al tempo stesso ha l'effetto di accrescerne lo stress e "colonizzarne" il tempo libero.

Infatti, stando ai dati raccolti da Randstad, ben il 63% degli intervistati ha ricevuto telefonate o mail al di fuori dell'orario di lavoro o addirittura durante le vacanze. E se il 63% degli italiani dichiara di aver avuto impegni di lavoro in luoghi privati, solo il 33% degli intervistati si è occupato di questioni private sul posto di lavoro. Una situazione molto diversa rispetto a quella di altri Paesi. Infatti mentre il 48% degli italiani si isola al telefono o davanti lo schermo del pc, all'estero il 41% dei lavoratori afferma di ricevere quotidianamente più informazioni di quante ne riesca a gestire.

Sicuramente la ricerca condotta dalla multinazionale olandese dà atto di un modo nuovo di concepire il lavoro e i rapporti tra l'azienda e i propri dipendenti. Al tempo stesso l'indagine sembra testimoniare una sostanziale incomprensione tra datori di lavoro e dipendenti. Se, infatti, se il 39% dei datori pretende dagli impiegati la reperibilità 24 ore al giorno, il 31% dei lavoratori pensa che essere sempre connessi limiti la concentrazione e la produttività.

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