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Staccare i dispositivi in standby: quanto puoi risparmiare davvero sulla bolletta?

Scopri quanto incide il consumo in standby di TV, modem, caricabatterie e altri dispositivi e come ridurre la bolletta eliminando gli sprechi invisibili.

Anche quando pensi di aver spento tutto, alcuni dispositivi in casa tua continuano a consumare energia. È il cosiddetto standby passivo, un consumo "nascosto" che si verifica quando gli apparecchi sono spenti ma ancora collegati alla rete elettrica. Questo spreco silenzioso, apparentemente innocuo, in realtà può pesare sulla bolletta più di quanto immagini. 

In questa guida scopriremo quali sono gli apparecchi che continuano a consumare energia da spenti, quanto puoi risparmiare staccandoli e quali soluzioni pratiche puoi adottare per evitare sprechi senza rinunciare alla comodità.

Indice articolo

Cosa significa standby e perché fa aumentare la bolletta

Quanto consumano i dispositivi in standby?

Il consumo “fantasma”: perché incide più di quanto pensi

Esempio pratico: quanto si spende ogni anno per lo standby?

Come eliminare il consumo in standby in modo semplice

Usa ciabatte multipresa con interruttore

Scollega i caricabatterie quando non servono

Attiva le modalità “eco” o “standby intelligente”

Sfrutta le prese smart con timer o controllo remoto

Anche la tariffa luce fa la differenza: confronta le offerte più vantaggiose

Standby, piccolo consumo, grande spreco

Supermoney risponde a 5 domande frequenti sul consumo in standby

Cosa significa standby e perché fa aumentare la bolletta

La modalità standby dei dispositivi elettronici si attiva quando questi sembrano spenti ma, in realtà, sono ancora connessi alla corrente elettrica e consumano energia. Spesso si tratta di un consumo minimo, ma che sommato su base annuale e moltiplicato per più apparecchi può rappresentare una spesa significativa.

I consumi invisibili si manifestano in vari modi: lucine LED sempre accese (come quella rossa della TV), display digitali attivi (sui forni o microonde), o moduli Wi-Fi e Bluetooth che restano in ascolto, pronti a ricevere un comando. Questo è particolarmente frequente nei dispositivi "smart", progettati per essere sempre pronti all’uso.

Ecco un elenco dei dispositivi più comuni che restano in standby:

  • Televisori e decoder: consumano anche fino a 5 watt ciascuno.
  • Console di gioco: possono superare i 10 watt in modalità standby attivo.
  • Microonde con display digitale: 2-3 watt continui.
  • Caricabatterie lasciati nella presa: anche senza dispositivo collegato, assorbono energia.
  • Computer e monitor: spesso restano in modalità sleep.
  • Lavatrici moderne: i pannelli elettronici restano alimentati anche da spente.

Secondo stime dell'ENEA, il consumo fantasma in bolletta annuo, dovuto allo standby, può arrivare fino al 10% della fatture elettrica di una famiglia media. In termini pratici, questo può tradursi in 70 - 100 euro all’anno sprecati inutilmente.

Fortunatamente, esistono soluzioni semplici: staccare la spina per risparmiare, usare ciabatte con interruttore, o installare prese intelligenti programmabili. Questi accorgimenti, se applicati con costanza, possono ridurre in modo significativo i consumi fantasma. Risparmiare sulla bolletta, quindi, è possibile con piccoli gesti quotidiani.

Quanto consumano i dispositivi in standby?

Molti dispositivi elettronici consumano energia anche quando sembrano spenti, restando in modalità standby. Il consumo medio in questa modalità varia generalmente tra 0,5 e 3 watt all’ora per dispositivo. Tuttavia, apparecchi più complessi o recenti, come TV di ultima generazione, decoder digitali e console per videogiochi, possono arrivare a consumare tra 10 e 15 watt all’ora anche quando non sono attivamente in uso.

È importante ricordare che questi consumi, sebbene ridotti per singolo dispositivo, si sommano e diventano rilevanti nell’arco dell’anno. A differenza del consumo attivo, che dipende dall’uso diretto, quello in standby è continuo e silenzioso, presente anche quando nessuno è in casa o durante la notte. Si tratta quindi di un vero e proprio spreco energetico spesso sottovalutato.

Il consumo “fantasma”: perché incide più di quanto pensi

Il consumo in standby è spesso definito "consumo fantasma" proprio perché invisibile e difficile da percepire nell’immediato. Tuttavia, anche un assorbimento di soli 2 watt per dispositivo, moltiplicato per 24 ore al giorno e 365 giorni l’anno, può generare un consumo significativo.

Facciamo un semplice calcolo:

  • 2 watt × 24 ore = 48 watt al giorno
  • 48 watt × 365 giorni = 17.520 watt/anno, ovvero 17,5 kWh l’anno
  • Se si considera un costo medio di 0,26 €/kWh, si ottiene una spesa di circa 4,50 euro l’anno per un singolo dispositivo lasciato in standby.

Ora moltiplica questo importo per 8 o 10 dispositivi, ed è facile vedere come questo consumo nascosto possa pesare in modo tangibile sulla bolletta elettrica. L’aspetto più critico è che gli apparecchi restano collegati anche quando nessuno li usa, quindi l’energia viene sprecata anche di notte, durante le vacanze o nei momenti in cui la casa è vuota. Si tratta di un consumo passivo, ma costante.

Esempio pratico: quanto si spende ogni anno per lo standby?

Per comprendere meglio quanto può incidere lo standby sulla spesa annua, vediamo un esempio concreto. Immagina di avere in casa i seguenti dispositivi ed elettrodomestici che consumano da spenti, in quanto sempre collegati alla rete elettrica:

  • 2 TV
  • 2 decoder
  • 1 console per videogiochi
  • 1 forno a microonde con display
  • 1 computer
  • 1 stampante

Supponiamo che il consumo medio in standby di ciascuno sia di 5 watt. Il consumo complessivo sarà quindi:

  • Potenza totale: 5 W × 8 dispositivi = 40 watt continui
  • Consumo giornaliero: 40 W × 24 h = 0,96 kWh/giorno
  • Consumo annuo: 0,96 × 365 = circa 350 kWh/anno
  • Spesa annua: 350 × 0,26 €/kWh = circa 91 euro all’anno

Questo esempio mostra chiaramente che staccare gli apparecchi in standby o utilizzare una ciabatta con interruttore può generare un risparmio anche vicino ai 90 euro all’anno. In famiglie numerose o in abitazioni dotate di molti dispositivi elettronici, il risparmio può essere ancora maggiore.

In conclusione, intervenire sul consumo in standby è una strategia semplice ma efficace per ridurre la bolletta elettrica senza cambiare radicalmente le proprie abitudini. Bastano piccoli accorgimenti: spegnere le ciabatte, usare prese intelligenti o scollegare fisicamente i dispositivi meno usati. Un gesto minimo che, sul lungo periodo, porta un beneficio economico e ambientale concreto.

Come eliminare il consumo in standby in modo semplice

Ridurre o eliminare il consumo in standby è una delle strategie più semplici, economiche ed efficaci per risparmiare sulla bolletta elettrica e rendere la propria casa più sostenibile. Il vantaggio è che non serve stravolgere le proprie abitudini: bastano piccoli accorgimenti e dispositivi a basso costo per ottenere risultati significativi.

Molti apparecchi elettronici - come TV, decoder, console, stampanti, microonde o caricabatterie - restano attivi anche da “spenti”, consumando energia inutilmente giorno e notte. Fortunatamente, ci sono diversi modi per contrastare questo spreco. Vediamo insieme i più efficaci.

Usa ciabatte multipresa con interruttore

Una delle soluzioni più immediate per ridurre il consumo in standby è utilizzare ciabatte multipresa dotate di interruttore. Questo semplice strumento consente di collegare più dispositivi a una sola presa elettrica e spegnerli contemporaneamente con un unico gesto.

Ad esempio, puoi usare una ciabatta per TV, decoder e console, spegnendoli completamente quando non li usi, come durante la notte o quando sei fuori casa per molte ore. In questo modo interrompi del tutto l’alimentazione, evitando qualsiasi consumo passivo.

Questa soluzione è particolarmente efficace in soggiorno (dove spesso si trovano diversi dispositivi multimediali) o nell’area studio, dove computer, monitor, stampanti e casse audio spesso restano in standby anche per giorni.

Le ciabatte con interruttore sono economiche, facili da installare e non richiedono manutenzione. È un primo passo concreto per dire addio agli sprechi invisibili.

Scollega i caricabatterie quando non servono

Un altro grande classico del consumo fantasma è il caricabatterie lasciato nella presa anche quando non è in uso. Anche se non c’è nessun telefono o tablet collegato, il caricatore continua ad assorbire una piccola quantità di energia, solitamente tra 0,3 e 0,5 watt/ora.

Potrà sembrare trascurabile, ma se in casa hai 3–4 caricatori sempre attaccati, il consumo si somma e incide sul lungo periodo. Inoltre, i caricabatterie lasciati sempre inseriti si usurano più rapidamente e, in rari casi, possono rappresentare un rischio per la sicurezza.

La soluzione è semplice: ricorda di scollegarli quando non li usi. Puoi anche raggrupparli su una ciabatta con interruttore, per spegnerli tutti insieme. In alternativa, esistono caricabatterie intelligenti che si disattivano automaticamente dopo la ricarica.

Attiva le modalità “eco” o “standby intelligente”

Molti dispositivi moderni, in particolare TV, console e computer, sono dotati di funzioni che permettono di ridurre automaticamente il consumo in standby. Queste modalità vengono spesso indicate come “risparmio energetico”, “modalità eco”, “standby intelligente” o “auto power off”.

Ad esempio:

  • Le TV smart possono essere configurate per spegnersi automaticamente dopo un periodo di inattività.
  • Le console di gioco come PlayStation o Xbox offrono opzioni per sospendere i download o gli aggiornamenti in modalità riposo, consumando molto meno.
  • I computer possono entrare in sospensione o ibernazione dopo pochi minuti di inutilizzo, con un consumo quasi nullo.

Attivare queste impostazioni di consumo standy TV e console richiede pochi secondi ed è spesso possibile personalizzare il comportamento in base alle proprie esigenze. Si tratta di un’ottima soluzione per ridurre il consumo passivo senza dover staccare fisicamente ogni volta i dispositivi.

Verifica nel menu impostazioni dei tuoi dispositivi se queste funzioni sono già attive, oppure abilitali manualmente per iniziare a risparmiare da subito.

Sfrutta le prese smart con timer o controllo remoto

Un’alternativa più tecnologica ma sempre molto accessibile è l’utilizzo di prese smart. Questi dispositivi permettono di controllare l’alimentazione elettrica a distanza tramite app, o di programmare orari di accensione e spegnimento automatico.

Ad esempio, puoi impostare una presa smart per spegnere il televisore e tutti gli apparecchi connessi ogni notte alle 23:00, e riattivarli al mattino. Oppure puoi spegnere da remoto il router Wi-Fi o il computer dell’ufficio quando non sei a casa.

Alcuni modelli più avanzati permettono anche di monitorare i consumi elettrici in tempo reale, aiutandoti a capire quali dispositivi assorbono più energia in standby.

Le prese smart sono particolarmente utili quando hai apparecchi in luoghi scomodi da raggiungere (ad esempio, dietro un mobile o un armadio), oppure se vuoi automatizzare il risparmio senza dover ricordarti ogni volta di spegnere tutto manualmente.

Eliminare il consumo in standby non richiede investimenti onerosi o cambiamenti drastici nella tua routine quotidiana. Basta un po’ di attenzione e l’adozione di strumenti semplici, come ciabatte con interruttore, prese smart o modalità eco sui dispositivi.

Ricordati: anche pochi watt, moltiplicati per ore, giorni e dispositivi, possono portare a decine di euro sprecati ogni anno. Adottando queste soluzioni pratiche puoi risparmiare fino a 90 euro l’anno, migliorare l’efficienza energetica della tua casa e contribuire concretamente alla riduzione degli sprechi energetici.

Un piccolo gesto oggi può fare una grande differenza domani - sia per la tua bolletta che per l’ambiente.

Anche la tariffa luce fa la differenza: confronta le offerte più vantaggiose

Risparmiare energia è importante, ma non basta ridurre i consumi per ottenere una bolletta leggera. Se la tua tariffa luce è troppo alta, anche gli sforzi più attenti rischiano di essere vanificati. Per questo, è fondamentale abbinare buone abitudini a una scelta consapevole del fornitore di energia elettrica.

Oggi il mercato libero offre decine di tariffe diverse, pensate per soddisfare esigenze differenti. Ma come trovare quella giusta? Un modo semplice e veloce è utilizzare portali di confronto come Supermoney, che ti permettono di confrontare le migliori offerte luce disponibili, scegliendo tra diversi criteri:

  • Prezzo fisso o variabile: Le offerte a prezzo fisso ti tutelano da eventuali rincari del mercato energetico, bloccando il costo dell’energia per 12 o 24 mesi. Quelle a prezzo variabile, invece, seguono l’andamento del mercato, e possono essere più convenienti in fase di ribasso dei prezzi.
  • Offerte con sconto in bolletta: Alcuni operatori propongono sconti extra per chi attiva online, per i pagamenti automatici o per chi è già cliente di altri servizi. In questo modo puoi abbassare ulteriormente il costo finale della bolletta.
  • Energia da fonti rinnovabili: Se vuoi unire risparmio economico e sostenibilità ambientale, molte tariffe offrono energia 100% verde, certificata da fonti rinnovabili come solare, eolico e idroelettrico.

Confrontare più offerte ti permette di trovare la soluzione su misura per la tua casa e le tue abitudini. E soprattutto, ti aiuta a massimizzare il risparmio, rendendo ancora più efficaci le azioni che intraprendi per ridurre i consumi.

Confronta le tariffe luce su Supermoney

Standby, piccolo consumo, grande spreco

Il consumo in standby può sembrare trascurabile, ma in un anno può pesare quanto un grosso elettrodomestico in uso.

Con semplici accorgimenti e una tariffa luce conveniente, puoi tagliare la bolletta senza rinunce.

Supermoney risponde a 5 domande frequenti sul consumo in standby

 

  1. Quanto incide lo standby nella bolletta? Anche 60–90 euro all’anno, se hai molti dispositivi sempre collegati alla presa elettrica. Il consumo in standby può sembrare trascurabile, ma sommando i piccoli assorbimenti di ogni apparecchio per 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, si ottiene una spesa significativa. TV, decoder, console di gioco, computer, stampanti e perfino microonde con orologio digitale restano attivi anche quando sembrano spenti. Questo “consumo fantasma” può arrivare a pesare quanto quello di un grande elettrodomestico in uso. Spegnere completamente i dispositivi o usare strumenti come ciabatte con interruttore può aiutare a ridurre notevolmente questa spesa invisibile.
  2. Quanto consuma un elettrodomestico spento? Se resta in standby, può consumare tra 0,5 e 5 watt ogni ora, e in alcuni casi anche di più. Ad esempio, una TV di ultima generazione o una console in modalità riposo può arrivare a 10–15 watt. Anche se il dispositivo è tecnicamente “spento”, continua ad assorbire energia per alimentare componenti come sensori a infrarossi, display attivi, moduli Wi-Fi o funzioni di accensione rapida. Se si moltiplica questo consumo per le ore e i giorni dell’anno, anche un solo dispositivo può costare 5–10 euro annui. Ridurre questo assorbimento è possibile scollegando fisicamente l’apparecchio o scegliendo modelli con funzioni di risparmio energetico attive.
  3. Spegnere la TV dal telecomando basta per risparmiare? No, spegnere dal telecomando non interrompe il consumo elettrico, perché la TV resta in standby. Anche quando lo schermo è spento, l’apparecchio continua a ricevere energia per potersi riattivare subito quando premi un tasto. Per azzerare davvero il consumo, è necessario staccare la spina oppure usare una ciabatta con interruttore, così da interrompere l’alimentazione completamente. In alternativa, alcune TV moderne dispongono di una vera funzione di spegnimento o modalità “eco”, che consente di ridurre il consumo in standby a valori molto bassi. Verifica le impostazioni del tuo apparecchio per ottimizzare il risparmio.
  4. I caricabatterie consumano se lasciati attaccati? Sì, anche senza smartphone collegato, un caricabatterie può assorbire fino a 1 watt di energia. Questo vale sia per i caricabatterie di telefoni, tablet, smartwatch o laptop. Anche se la quantità può sembrare minima, lasciando 3 o 4 caricabatterie sempre collegati, il consumo si somma e diventa rilevante nel corso dell’anno. Inoltre, i caricabatterie collegati inutilmente si surriscaldano, si usurano più rapidamente e possono rappresentare un rischio per la sicurezza. La buona abitudine è staccarli sempre quando non servono, o meglio ancora collegarli a una ciabatta che puoi spegnere facilmente.
  5. Cosa significa modalità standby? È lo stato di attesa dell’apparecchio: sembra spento, ma continua a consumare energia per riattivarsi subito. In standby, i dispositivi mantengono attivi circuiti minimi per rispondere rapidamente a un comando o aggiornarsi automaticamente (come le console o le smart TV). Questa modalità è pensata per migliorare la comodità, ma ha un costo energetico non trascurabile. Fortunatamente, molte apparecchiature moderne offrono modalità “standby intelligente” o “deep sleep”, che riducono il consumo a livelli molto bassi. Sfruttarle può fare la differenza tra un dispositivo che consuma in modo continuo e uno davvero efficiente.

 

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