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Condizionatore portatile o fisso: quale conviene per risparmiare sulla luce?

Meglio un condizionatore fisso o portatile? Confrontiamo consumi, costi in bolletta e prestazioni per capire quale soluzione ti fa davvero risparmiare sulla luce.

Con l’arrivo dell’estate, torna anche il solito dilemma: meglio un condizionatore portatile o uno fisso? Non è solo questione di comodità o di estetica: la scelta tra fisso e portatile può fare davvero la differenza. Quando scegli un condizionatore, non basta infatti considerare solo la praticità d’uso: è fondamentale valutare i consumi energetici, le prestazioni nel tempo e l’impatto reale sulla bolletta elettrica.

In questa guida metteremo a confronto pro e contro di entrambe le opzioni, analizzando differenze, vantaggi e costi reali per aiutarti a scegliere.

Indice articolo

Condizionatore fisso e portatile: come funzionano e cosa li distingue

In quali casi conviene un portatile?

Quando è meglio installare un fisso?

Confronto consumi e costi in bolletta: fisso vs portatile

Quanti watt consuma un condizionatore fisso?

Quanti watt consuma un condizionatore portatile?

Esempio pratico: spesa in bolletta estate (luglio-agosto-settembre)

Pro e contro: riepilogo dei vantaggi e limiti di ciascuna soluzione

Condizionatore fisso - Pro

Condizionatore fisso - Contro

Condizionatore portatile - Pro

Condizionatore portatile - Contro

Come scegliere in base alla bolletta: la tariffa luce conta

Vuoi ottimizzare i consumi estivi? Confronta ora le tariffe luce su Supermoney

Qual è il condizionatore che fa risparmiare davvero?

5 DOMANDE FREQUENTI (People Also Ask)


Condizionatore fisso e portatile: come funzionano e cosa li distingue 


Quando il caldo inizia a farsi sentire, avere un condizionatore può trasformare le tue giornate. Ma se sei indeciso tra un condizionatore fisso e uno portatile, la prima cosa da capire è come funzionano e cosa li rende diversi. 

Partiamo dal condizionatore fisso. Installato a parete e collegato ad un’unità esterna, il suo punto di forza è la potenza: raffredda rapidamente anche ambienti ampi e mantiene una temperatura stabile con l’aiuto della tecnologia inverter, che regola automaticamente la velocità del compressore per evitare sbalzi. 

Poi c’è il condizionatore portatile, spesso scelto per la sua comodità. Non richiede installazione fissa, basta una presa di corrente e una finestra dove far passare il tubo (se presente). Esistono anche dei modelli monoblocco. Il reale vantaggio di questa tipologia di apparecchi è la possibilità di poterli spostare da una stanza all’altra: la scelta ideale se hai un piccolo appartamento o vuoi raffrescare solo la zona in cui ti trovi. Ma le differenze tecniche non si fermano qui. Il fisso, con il suo sistema split, riesce a separare il rumore e il calore all’esterno. Il portatile, invece, ha tutto concentrato nel corpo macchina e deve espellere l’aria calda tramite un tubo.

Entrambi hanno benefici e limiti: la chiave è scegliere in base alle tue reali esigenze.

In quali casi conviene un portatile?

In molte situazioni, il condizionatore portatile è una soluzione più che valida, soprattutto quando l'obiettivo è trovare un po' di refrigerio senza dover fare dei lavori.

Il primo caso in cui ha senso orientarsi su un portatile è se vivi in un ambiente piccolo. In questa tipologia di spazi, un apparecchio compatto può bastare a garantire un buon livello di comfort, soprattutto se lo usi per poche ore al giorno. C'è poi la questione dei permessi. Se vivi in affitto, oppure in un condominio con delle regole rigide, installare un condizionatore fisso potrebbe essere complicato: servono autorizzazioni, approvazioni e in certi casi anche l’intervento di un tecnico specializzato. Con il portatile, invece, risolvi tutto in modo semplice e veloce.

Il portatile è anche perfetto per un uso saltuario o occasionale.

Se da un lato il costo iniziale è spesso più contenuto rispetto a un impianto fisso, a parità di potenza, il portatile è quasi sempre meno efficiente. Consuma di più, è più rumoroso e spesso ha una resa più bassa, anche perché parte dell’aria fresca viene persa attraverso il tubo che scarica il calore fuori dalla finestra.

Quando è meglio installare un fisso?

Ci sono situazioni in cui il condizionatore portatile non basta. Quando il caldo è intenso e costante, o quando gli ambienti da raffrescare sono grandi e frequentati per molte ore al giorno, la scelta più efficace è senza dubbio il condizionatore fisso.

Partiamo dalla dimensione degli spazi. Se vivi in un appartamento ampio o in una casa a più stanze, un portatile farebbe fatica a tenere sotto controllo la temperatura. In questi casi, un fisso, con la sua potenza e la possibilità di distribuire l’aria in modo uniforme, riesce a raffreddare bene anche metrature importanti, mantenendo la temperatura stabile nel tempo.

Altro punto chiave è l’uso regolare. Se in estate resti spesso in casa, oppure ci sono bambini, anziani o persone particolarmente sensibili al caldo, hai bisogno di un sistema che funzioni ogni giorno, per molte ore. Grazie alla tecnologia inverter, il condizionatore fiddo non solo mantiene costante la temperatura, ma lo fa consumando meno e in modo più intelligente, modulando la potenza in base alle esigenze reali del momento.

Poi c’è il tema della silenziosità. Se vuoi dormire con il condizionatore acceso o lavorare senza il fastidio di un ronzio costante, il fisso è nettamente superiore: l’unità rumorosa è all’esterno, mentre all’interno resta solo una leggera ventilazione. 

Anche se comporta una spesa iniziale più alta e l’installazione, il condizionatore fisso è un investimento a lungo termine. 

Confronto consumi e costi in bolletta: fisso vs portatile

Capire quanto consuma un condizionatore fisso rispetto a uno portatile è fondamentale per capire a quanto ammonteranno i costi in bolletta.

Un condizionatore fisso con tecnologia inverter, di buona qualità, consuma in media 0,7-1 kWh all’ora. Un modello portatile, invece, può arrivare facilmente a 1,2-1,5 kWh all’ora, a parità di potenza dichiarata. In pratica, anche se sulla carta sembrano simili, il portatile è meno efficiente e spreca più energia per ottenere quasi lo stesso risultato.

Immaginiamo un uso tipico, cioè 6-8 ore al giorno per 3 mesi, da giugno a settembre.

  • Con un condizionatore fisso che consuma in media 0,9 kWh/h, usandolo per 7 ore al giorno, si arriva a circa 570 kWh totali in tre mesi.
  • Con un portatile da 1,3 kWh/h, nelle stesse condizioni si arriva invece a circa 820 kWh.

Considerando un costo medio dell’elettricità di €0,25/kWh, il condizionatore fisso costerebbe in bolletta circa €140-145, mentre il portatile potrebbe toccare anche €200 o più. Una differenza che si sente, soprattutto se aggiunta al resto dei consumi domestici.


Quanti watt consuma un condizionatore fisso? 


Quando si valuta l’installazione di un condizionatore fisso, una delle domande più comuni è: ma quanto consuma davvero? 

In media consuma tra 0,7 e 1,2 kWh, a seconda del modello, della potenza e di come lo si utilizza. Ma attenzione: non tutti i condizionatori consumano allo stesso modo. E qui entra in gioco la tecnologia. I modelli inverter sono pensati per modulare la potenza in base alla temperatura della stanza. In pratica, lavorano al massimo solo all’inizio, quando devono abbassare rapidamente la temperatura. Poi, una volta raggiunto il comfort desiderato, riducono automaticamente la velocità del compressore e continuano a mantenere il clima ideale consumando molto meno. 

Quindi, anche se sulla carta un condizionatore fisso può arrivare a consumare oltre 1 kWh all’ora, nella realtà quotidiana il consumo reale è spesso più basso, proprio grazie alla modulazione. Un utilizzo medio di 6-8 ore al giorno in estate, con un buon inverter, non è così pesante in bolletta come si potrebbe pensare.


Quanti watt consuma un condizionatore portatile?

 
Se stai pensando di acquistare un climatizzatore portatile, una delle prime cose da valutare è: quanti watt consuma? In media, il consumo si stima tra 1,3 e 2,0 kWh per ogni ora di utilizzo. È un valore decisamente più alto rispetto a quello di un condizionatore fisso con tecnologia inverter. Ma come mai questa differenza così marcata?

Il motivo principale è che i modelli portatili funzionano sempre al massimo finché non raggiungono la temperatura impostata, poi si spengono, e poco dopo si riaccendono. Questo ciclo continuo di accensione e spegnimento non solo è poco efficiente, ma tende a consumare più energia rispetto a un sistema che riesce ad adattarsi in modo graduale come fanno gli inverter.

In più, molti portatili hanno bisogno di espellere l’aria calda tramite un tubo flessibile collegato a una finestra. E se la finestra non è perfettamente isolata, una parte dell’aria fresca viene persa, costringendo il dispositivo a lavorare ancora di più, con conseguente consumo alto e poca ottimizzazione.

Facciamo un esempio pratico: se usi un portatile da 1,5 kWh per 7 ore al giorno per 3 mesi estivi, arrivi facilmente a oltre 900 kWh totali. A un costo medio di 0,25 €/kWh, significa più di 220 euro solo per il condizionatore, senza contare il resto dei consumi domestici.


Esempio pratico: spesa in bolletta estate (luglio-agosto-settembre) 

Immaginiamo una situazione tipica: un condizionatore viene utilizzato 8 ore al giorno per rinfrescare una stanza, durante i mesi estivi (da luglio a settembre, circa 90 giorni consecutivi di utilizzo). La stanza è la stessa, il bisogno di fresco anche. Confrontiamo il consumo e la spesa media tra un modello fisso e uno portatile.

Il condizionatore fisso con inverter e classe energetica A++ consuma in media 0,9 kWh all’ora.

  • In tre mesi, il consumo complessivo sarà:
     0,9 kWh × 8 h × 90 gg = 648 kWh
  • A un costo medio dell’elettricità di 0,26 €/kWh, la spesa sarà:
     648 kWh × 0,26 € = circa 168 euro

Un condizionatore portatile è meno efficiente. Il consumo medio qui sale a 1,5 kWh all’ora.

  • Stesso uso, ma consumo maggiore:
     1,5 kWh × 8 h × 90 gg = 1.080 kWh
  • Spesa corrispondente:
     1.080 kWh × 0,26 € = circa 281 euro

La differenza è evidente: un portatile può costare circa 110 euro in più per tre mesi, a parità di utilizzo. Questo perché i modelli sono meno efficienti, non modulano la potenza e disperdono più energia.


Scegliere tra un condizionatore fisso e uno portatile non è sempre facile. Dipende da tanti fattori: dove vivi, quanto lo usi, quanto vuoi spendere, se sei in affitto o proprietario. Per aiutarti a chiarire le idee, ecco i pro e contro di entrambe le soluzioni.

Condizionatore fisso - Pro

Il condizionatore fisso, soprattutto se dotato di tecnologia inverter e di classe energetica elevata (A++ o superiore), è il migliore in fatto di efficienza. Consuma meno nel lungo periodo, soprattutto se lo usi tutti i giorni. Ha una potenza di raffreddamento maggiore, perfetta anche per ambienti ampi ed è molto più silenzioso, perché l’unità rumorosa resta fuori casa.
Insomma, è la scelta migliore se cerchi prestazioni elevate e un clima stabile e silenzioso.

Condizionatore fisso - Contro

Tra gli svantaggi troviamo innanzitutto un costo iniziale più alto, al quale si aggiunge quello per l’installazione. Richiede anche l’autorizzazione per l’installazione in condominio: permessi, regole, ecc. È meno flessibile e una volta montato non puoi spostarlo, in quanto si tratta di una soluzione definitiva.

Condizionatore portatile - Pro

Il climatizzatore portatile vince in fatto di praticità. Non richiede un’installazione fissa: lo colleghi, lo accendi, e parte subito. Il costo di acquisto è contenuto, adatto anche a budget più limitati, è flessibile e facile da usare: puoi spostarlo da una stanza all’altra senza problemi.

Condizionatore portatile - Contro

Di contro, il condizionatore portatile consuma di più, perché non ha inverter e lavora sempre alla massima potenza. Fa anche più rumore, dato che il motore è tutto concentrato all’interno. Infine, l’efficienza è più bassa e il raffreddamento spesso è meno uniforme.

Se cerchi comfort costante, consumi ridotti e silenziosità, il fisso è la scelta ideale. Se invece hai bisogno di una soluzione pratica, economica e flessibile, il portatile può fare al caso tuo

Come scegliere in base alla bolletta: la tariffa luce conta

Quando si parla di consumi energetici e di condizionatori, spesso ci si concentra solo sull’apparecchio: quanto consuma, se ha l’inverter, se è di classe A++. Ma c’è un altro fattore che incide parecchio sulla bolletta finale, e che troppo spesso viene sottovalutato: la tariffa elettrica attiva.

A parità di consumo, il costo che troverai in bolletta può variare in base al tipo di offerta luce che hai scelto. Questo significa che, anche se stai attento a non esagerare con l’aria condizionata, potresti comunque spendere più del necessario. Se usi l’induzione, l’aria condizionata o hai elettrodomestici energivori, una tariffa luce ottimizzata può farti risparmiare decine di euro al mese.

Per questo è importante, oltre a scegliere un condizionatore efficiente, dare un’occhiata anche alla propria tariffa luce. 

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Oltre all’aver scelto il condizionatore più adatto alle tue esigenze, c’è un altro dettaglio che può fare una grande differenza sulla tua bolletta estiva: l’offerta luce applicata dal tuo fornitore di energia.

Se non l’hai mai cambiata, è probabile che tu stia pagando più del necessario. Per fortuna, oggi puoi rimediare in modo semplice e veloce.

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Qual è il condizionatore che fa risparmiare davvero?

Meglio un condizionatore fisso o uno portatile? Quale conviene davvero? La risposta dipende dalle tue abitudini e da come (e quanto) usi l’aria condizionata.

Se stai cercando una soluzione stabile, potente e duratura, il condizionatore fisso è quello che fa risparmiare di più nel lungo periodo. I modelli moderni, soprattutto quelli dotati di tecnologia inverter e in Classe energetica A++ o superiore, sono pensati per mantenere la temperatura costante consumando meno. Sono ideali per chi vive in ambienti grandi, resta spesso in casa o ha bisogno di raffrescare più stanze in modo efficiente. Inoltre, sono molto più silenziosi.

D’altra parte, il condizionatore portatile è perfetto per chi ne fa un utilizzo saltuario, vive in affitto, non può fare lavori in casa o cerca una soluzione temporanea. Si installa in un attimo, basta una presa e una finestra per il tubo di scarico. Ma attenzione: a parità di ore d’uso, consuma di più, è spesso più rumoroso e il raffreddamento può essere meno uniforme. In altre parole, il costo iniziale è più basso, ma sulla bolletta pesa di più.

C’è poi un aspetto che non va sottovalutato: la tua tariffa luce. Se combini efficienza, abitudini e la giusta offerta luce, puoi trovare la soluzione ideale per le tue esigenze.


5 DOMANDE FREQUENTI (People Also Ask)

  1. Quale condizionatore consuma di più, fisso o portatile? In generale, il condizionatore portatile consuma di più per ogni ora di utilizzo. Questo perché è meno efficiente, non è dotato di tecnologia inverter (quindi funziona sempre al massimo) e spesso disperde parte del fresco attraverso il tubo collegato alla finestra. A parità di utilizzo, il portatile pesa di più sulla bolletta.
  2. Qual è il condizionatore che consuma meno elettricità? I modelli fissi con inverter e Classe energetica A++ o superiore sono i più efficienti sul mercato. Consumano meno perché modulano la potenza in base alla temperatura raggiunta, evitando sprechi e mantenendo il fresco in modo stabile. Se lo usi ogni giorno, questa tecnologia può fare davvero la differenza.
  3. Quanto incide sulla bolletta un condizionatore portatile? Dipende da quanto lo usi, ma in media può incidere tra 80 e 120 euro nei mesi estivi (da luglio a settembre). Se lo tieni acceso 6-8 ore al giorno e hai una tariffa luce media, pistresti notare un aumento nella bolletta. È comodo, ma non è il massimo dell’efficienza.
  4. Quanto consuma un condizionatore fisso inverter in estate? Un buon condizionatore fisso consuma in media 0,7–1 kWh all’ora. Con un uso regolare (dalle 6 alle 8 ore al giorno), la spesa mensile può variare tra i 20 e i 30 euro. Tutto dipende dalla tariffa luce e da quanto è ben isolata la casa, ma in generale è una scelta equilibrata tra comfort e costi.
  5. È meglio il Pinguino o un condizionatore fisso? Il famoso Pinguino (condizionatore portatile) è sicuramente una scelta pratica. Tuttavia, consuma di più, è più rumoroso e raffredda meno uniformemente. Il condizionatore fisso, invece, vince in silenziosità, potenza e efficienza. Se hai la possibilità di installarlo, il fisso è quasi sempre la scelta migliore.

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