Le quotazioni dell'oro rimangono ancora appena sopra i 1300 dollari l'oncia, un livello che è non certo esaltante come potete leggere anche in L'hedging abbasserà le quotazioni dell'oro?, ma in ogni caso si segnala che una certa stabilità è ormai mantenuta dopo le perdite dei mesi passati: anche se la settimana 29 luglio - 2 agosto è stata la prima da un mese a questa parte che ha fatto segnare un ribasso totale di -0,9%, comunque il prezzo dell'oro ha chiuso a 1310,50 dollari al Comex pur avendo toccato anche i 1280 dollari nella seduta di venerdì.
Per quel che riguarda le previsioni sul prezzo dell'oro bisogna partire segnalando proprio i motivi del recupero che ieri si è avuto dopo la discesa appunto a 1280 dollari l'oncia: sono stati pubblicati i dati sull'occupazione negli Usa, in crescita ma meno del previsto, cosa che è sì un discreto segnale per l'economia visto che si conferma qualche miglioramento dal fronte lavoro, ma che allontana i timori dei mercati di una imminente interruzione del Quantitative Easing da parte della Fed; insomma, probabilmente la Banca Centrale statunitense continuerà con gli acquisti di titoli per sostenere l'economia e non rafforzare il dollaro, cosa che già ha avuto un segnale ieri con la discesa del biglietto verde da 82,35 a 81,82 (Dollar Index) e che è positiva per il prezzo dell'oro per diversi motivi.
Insomma le quotazioni dell'oro sono ad ora sostenute più dalla speculazione che dagli acquisti di metallo fisico (che invece risollevarono il prezzo dell'oro dopo il crollo di questa primavera): attualmente la domanda di oro fisico da parte dei mercati asiatici è in un momento di rallenty (Cina e soprattutto India) ma in realtà le previsioni sotto questo aspetto rimangono positive e ci si attende una nuova ondata di acquisti, anche perché nel continente asiatico stanno costruendo nuovi caveaux per la custodia.
Tanto per dire, Singapore ha appena ultimato due depositi capaci di contenere 50 tonnellate di oro: uno di questi è di proprietà della Australia & New Zealand Bank, colosso mondiale del settore che distribuisce il 15% della produzione mondiale anche a clienti come fondi sovrani e banche centrali e che è tra i primi tre fornitori di oro della Cina; Eddie Listorti, dirigente per il comparto materie prime della banca, così dice: "Non c'è nulla che indichi una possibile inversione di tendenza rispetto alla forte domanda. L'oro per alcune banche centrali rappresenta una piccola parte delle riserve. Pensiamo che in questo settore ci sia spazio di crescita".