I conti deposito sono tra i prodotti preferiti dagli italiani per la gestione dei propri risparmi. E a ragione. Essi sono infatti proposti in diverse varianti ai consumatori che mettendo CheBanca! e i suoi prodotti a confronto con WeBank o con altri istituti di credito, posso scegliere il tipo di soluzione più adatta alle proprie specifiche esigenze.
I conti deposito, inoltre, si dimostrano significativamente più redditizi dei fondi pensione, attualmente penalizzati dalla nuova Legge di Stabilità. E infatti, informandosi su Conto Arancio o sui prodotti delle altre banche finalizzati alla custodia dei propri risparmi, i rendimenti relativi a questi ultimi appaiono decisamente più alti.
Conti deposito: fino
al 30% in più di rendimento
Si stima infatti, secondo una serie di simulazioni e di confronto tra i conti deposito e i fondi pensionistici più utilizzati che il risparmio dei primi può rendere fino al 30% in più. Se si paragonano, ad esempio gli iscritti al fondo pensionistico dei metalmeccanici Cometa e i lavoratori con il solo Tfr, la discrepanza al lordo rilevata è pari al 25%. Aggiungendo la tassazione la differenza si alza al 30-32%.
Come ricorda Michele Tronconi, presidente di Assofondipensione, l'associazione che riunisce i fondi di categoria "i fondi pensione", d'altronde, "non sono in realtà un salvadanaio". E il governo, ci si augura, "dovrebbe concedere disponibilità ai lavoratori invece che anticipare il Tfr", un mezzo creato ad hoc per "pagare i debiti del presente e tentare di alimentare i consumi sul breve".
Conti deposito: scampati alla Legge di Stabilità
A differenza dei conti deposito, scampati alla Legge di Stabilità 2015, infatti, i fondi pensione saranno colpiti da una tassazione sempre più elevata. I rendimenti, quindi, diminuiranno di conseguenza e i risparmiatori che vogliano crearsi una pensione integrativa a quella obbligatoria vedranno andare in fumo i loro sforzi.
La finanziaria, d'altronde, prevede un aumento dell'aliquota dall'11,5% al 20% per un inasprimento fiscale che si farà sentire soprattutto sul lungo periodo. In questo modo, secondo le simulazioni di Panorama, le pensioni integrative dei lavoratori maturate con la vecchia aliquota avrebbe superato di circa il 10% quelle previste per il futuro.