Circola voce negli ambienti finanziari e politici che quanto adottato per Cipro, a livello di prelievo forzoso sui conti correnti dei risparmiatori, potrebbe presto essere trasferito anche negli altri paesi che gravitano nell'orbita della comunità europea divenendo addirittura un modello condivisibile su scala globale. E' quanto sostiene Federico Ghizzoni, CEO UniCredit, secondo il quale una tipologia similare che operi tagli sui grandi fondi non assicurati potrebbe diventare la ciambella di salvataggio per eventuali tracolli bancari.
Sempre secondo l'opinione di Ghizzoni, riferita da alcune autorevoli fonti di stampa, il tentativo da parte del capo della BCE di spiegare come mai Dijsselbloem sia stato frainteso quando si è espresso in merito all'alterazione sui depositi bancari annunciando che potrebbe diventare il modello per i futuri schemi di risoluzione della Banca Centrale Europea, non è stato capito dall'amministratore delegato della banca più grande d'Italia. Che avrebbe dichiarato che "i depositi non assicurati potrebbero essere utilizzati in futuro per le banche in fallimento, laddove i regolatori si accordino su un approccio comune".
Sostanzialmente potrebbero essere individuati i depositi come passività riducibili una volta che arrivi il giorno dei crediti ipotecari in sofferenza, nel caso in cui le autorità dei paesi dovessero essere costrette a fare ricorso alla strategia utilizzata proprio nell'isola di Cipro. A questo punto i risparmiatori debbono sperare che i depositi non assicurati non facciano assolutamente parte consistente del bilancio della banca afflitta da problematiche perché, come ha detto il CEO, potrebbero essere i prossimi a rischiare quando (e se) dovesse ripetersi il ciclone sulla zona Euro.
A proposito di questa ipotesi l'ex governatore Mario Draghi ha dichiarato che "non c'è nessun Piano B". Secondo Ghizzoni la ricetta per evitare tracolli sarebbe quella di "Tagliare sui grandi depositi delle banche in fallimento, assieme ad altre passività come i bond, per compensare le perdite" Secondo questa ipotesi i piccoli depositanti ed i fondi dei risparmiatori risulterebbero protetti.
Ma è evidente come l'Unione Europea debba introdurre misure identiche in tutti gli Stati per garantire idealmente norme che dovrebbero essere coordinate a livello globale. Sempre nell'esame condotto dal top manager dirigente bancario egli ritiene che i depositi da essere presi in considerazione laddove i bond non siano sufficienti, siano quelli al di sopra del livello garantito dei centomila euro, mentre quelli al di sotto dovrebbero considerarsi "off-limits". Secondo questa teoria i piccoli risparmiatori non riceverebbero brutte sorprese. E' quel che vedremo nel prosieguo dei prossimi mesi.