Risparmiare sui consumi: giù vestiti e mobili, su i prodotti low cost

I dati Istat rielaborati Coldiretti svelano di quali prodotti gli italiani fanno a meno per risparmiare

Risparmiare sui consumi: giù vestiti e mobili, su i prodotti low cost

In questo periodo di crisi economica che non sembra giungere a una fine, malgrado i timidi miglioramenti, sono sempre di più gli italiani che sono costretti a rivolgersi agli istituti di credito per affrontare la mancanza di liquidità. Si può infatti chiedere la cessione del quinto a tassi vantaggiosi o affidarsi ad altre tipologie di finanziamento.

Insomma, basta mettere i prodotti Compass a confronto con quelli di Findomestic o di altri operatori per trovare una soluzione conveniente nel vasto panorama proposto del mercato. Malgrado la facilità di accesso a questi finanziamenti, però, i sacrifici degli italiani sono ancora tanti e tanti sono i tagli ai consumi delle famiglie.

Coldiretti ha rielaborato i dati Istat per fornire un ritratto dell'Italia che risparmia. Secondo la ricerca, dall'inizio della crisi nel 2008 le famiglie hanno tagliato il 16% delle spese destinate a vestiti e calzature, 12% per mobili, manutenzioni ed elettrodomestici e l'8% per la spesa degli alimenti.

Anche la spesa derivante dai consumi di acqua ed elettricità hanno subito una flessione dell'1,4% e sacrifici e rinunce si compiono anche nel campo della sanità e dell'istruzione, con un calo rispettivamente dell'1,5% e dell'1,2%.

Insomma, si rimandano le spese che si possono rimandare e nel caso in cui non è possibile applicare questa "filosofia", si cercano soluzioni alternative. È il caso questo del settore degli alimentari, che nel 2013 ha registrato un calo record del 3,1% rispetto al 2012 e che quest'anno invece denota un diverso comportamento d'acquisto più che una rinuncia parziale.

Invece che fare la spesa al supermercato, gli italiani si rivolgono ai discount dove poter trovare prodotti a basso costo, anche se questo significa rinunciare alla qualità. Secondo la ricerca Coldiretti, nel tentativo delle famiglie di risparmiare sui consumi il settore degli alimentari ha un buon margine di ripresa.

Consideriamo infatti che il famoso rimborso di 80 euro previsto dal governo Renzi, per chi ha la possibilità di riceverlo, sarà speso probabilmente quasi tutto in alimenti.