Prestiti non pagati, ecco quando scatta il recupero crediti

Dai solleciti per posta al presentarsi di persona, le società di recupero crediti devono farsi restituire il prestito

Prestiti non pagati, ecco quando scatta il recupero crediti

In questo periodo di crisi economico a volte trovare un prestito conveniente non basta. Dopo è necessario anche riuscire a pagarlo. E se proprio non si è in grado cosa accade, cosa può fare la banca per recuperare i soldi che le dobbiamo? Può rivolgersi a una società di recupero crediti.

Per evitare l'insolvenza consigliamo vivamente a chi deve richiedere un finanziamento di cercare un prestito online, in modo da sfruttare eventuali promozioni attivabili solo sul web o comunque potersi rivolgere a una banca online che tendenzialmente offre tassi più vantaggiosi.

In ogni caso, focalizziamoci ora sull'eventualità di un debitore che non vuole o, più probabilmente, non riesce a pagare in tutto o in parte la somma da restituire. Se cominciano a venire meno all'obbligo di restituzione del prestito, la banca o la finanziaria inizierà a tempestarci di telefonate, mail e fax per cercare di capire il motivo del ritardo nel pagamento.

In caso banca e cliente non riescano a trovre una soluzione, l'istituto di credito letteralmente vende il debito a una società di recupero crediti che si occuperà con tutti i mezzi possibili di ottenere la restituzione del denaro dal debitore.

La società cercherà di mettersi d'accordo a sua volta con il debitore per il pagamento del debito, inizialmente via posta, email o fax. In seguito passerà ai solleciti telefonici, per capire come risolvere la questione.

Infine passerà all'esazione diretta, ovvero invierà dei propri agenti per recuperare i crediti direttamente a casa di chi ha sottoscritto il prestito, per cercare di chiarire di persona eventuali malintesi o per capire quali siano i motivi che rendono impossibile l'estinzione del debito.

Se anche questi tentativi risulteranno inutili, la società di recupero crediti potrà spedire al debitore la cosiddetta "messa in mora", ovvero, attraverso una lettera ufficiale spedita tramite raccomandata con rocevuta di ritorno, si intima di adempiere immediatamente ai suoi dover, in questo specifico caso si pagare il debito.

Passato un certo lasso di tempo, la società di recupero credito potrà passare per le vie legali, con ulteriore addebitamente delle spese legali nei confronti del debitore. Una colta conclusa l'azione legale, la società potrebbe ottenere l'autorizzazione ad avviare l'esecuzione forzata sui beni del debitore, il cosiddetto pignoramento di beni; questi ultimi gli verranno sottratti fino al pagamento del debito.