Prestiti alle PMI, a settembre richieste in aumento del 3%

Stando a quanto rilevato dal Crif, le richieste di prestiti avanzate dalle PMI nel mese di settembre sono salite del 3%.

Prestiti alle PMI, a settembre richieste in aumento del 3%
A settembre le richieste di prestiti provenienti dalle PMI italiane sono salite del 3%, con l'ammontare complessivo di finanziamenti richiesti nel terzo semestre 2013 ad aver costituito la cifra record dal 2007 a questa parte: è quanto emerge dal Barometro Crif sulle richieste di finanziamento inoltrate da imprese e società italiane nel mese di settembre.

Lo studio, condotto utilizzando i dati custoditi in Eurisc - il sistema di informazioni creditizie di Crif che raccoglie gli estremi di oltre 77 milioni di posizioni creditizie -, ha messo in luce come le richieste di prestito avanzate da imprese individuali siano cresciute del 2,3%, a fronte di un incremento del 3,5% rilevato invece per quel che riguarda le richiese avanzate dalle società (entrambi gli incrementi sono stati rilevati su base annua).

A livello aggregato il trend osservato è tuttavia inverso: nei primi 9 mesi del 2013, il numero di richieste avanzate dalle imprese individuali è infatti diminuito del 2,4%, con le richieste presentate dalle società a seguire lo stesso andamento (-0,5%).

"L'andamento della domanda di credito rappresenta un indicatore di straordinaria efficacia per valutare lo stato di salute delle imprese e il loro livello di fiducia nei confronti del futuro - ha commentato a margine della presentazione dei dati Simone Capecchi, Direttore sales & marketing di Crif -. Nello specifico, il trend rilevato nel terzo trimestre dell'anno mette in evidenza come le imprese italiane non abbiano assolutamente smesso di rivolgersi alle aziende di credito nemmeno in questa difficile fase del ciclo economico".

"Negli ultimi anni - ha concluso Capecchi - è cambiata la finalità dei crediti, richiesti non tanto per finanziare i progetti di investimento quanto, frequentemente, per sostenere l'attività corrente. Peraltro, a fronte del progressivo deterioramento dell'economia reale, continuiamo a rilevare un aumento della rischiosità del comparto, fattore che inevitabilmente influenzerà negativamente l'offerta di credito e le condizioni di erogazione".