Prestiti ai figli per comprare casa

Per aiutare i figli ad acquistare casa i genitori possono scegliere varie soluzioni, rispettando però alcune regole.

Prestiti ai figli per comprare casa

Aiutare i figli a comprare casa è senza dubbio una delle motivazioni alla base di molte richieste di prestiti. Sono davvero tanti i genitori che decidono di aiutare i propri figli ad acquistare casa richiedendo un finanziamento in modo da avere la liquidità necessaria per finanziare l'acquisto o qualche lavoro di ristrutturazione o manutenzione dell'immobile. Infatti, la precarietà lavorativa ed economica che accomuna le nuove generazioni rappresenta spesso un ostacolo per l'accesso al credito.

Molte banche, non ritenendo sufficientemente affidabili le garanzie di rimborso dei giovani lavoratori, possono anche respingere le loro richieste di finanziamento, rendendo quasi impossibile l'acquisto di una nuova abitazione. Non sono certo limitati i casi di prestiti rifiutati proprio per la mancanza di alcuni requisiti considerati indispensabili per la banca e che, nella maggior parte dei casi, sono connessi alla capacità di rimborsare la somma ricevuta.

Ci sono diversi modi in cui i genitori possono aiutare i loro figli ad acquistare un'abitazione. Se anche i genitori non possiedono la liquidità necessaria per sostenere la spesa ma possiedono tutti i requisiti per ottenere un finanziamento, possono rivolgersi ad un istituto di credito e richiedere un prestito. In questo modo potranno aiutare i figli ad acquistare casa, affrontando le spese connesse all'acquisto e poi decidere in un secondo momento se e come essere rimborsati dai figli per la somma erogata.

Quali sono le altre soluzioni previste in questi casi?

 

Tutti i finanziamenti richiesti dai genitori per aiutare i figli ad acquistare casa o ad affrontare qualunque altra spesa rientrano nella categoria dei prestiti tra familiari e prevedono il rispetto di particolari procedure e regole al fine di evitare problemi e complicazioni in caso di controlli da parte del Fisco o dell'Agenzia dell'Entrate. Dunque, una volta ottenuta la liquidità richiesta si potrà procedere con il trasferimento della somma dal conto corrente del genitore a quello del figlio tramite un bonifico.

In questo caso si dovrà però indicare nella causale la motivazione della transazione di denaro, usando ad esempio delle formule tipo "regolo genitori per la nuova casa", "regolo dei genitori per il matrimonio". Se la donazione di denaro fosse superiore del 20% alla differenza tra quanto dichiarato e quanto speso potrebbe però intervenire il Fisco per fare delle ulteriori verifiche.

Da leggere: Prestito tra privati con bonifico, cosa mettere come causale?

La seconda soluzione prevede invece l'intervento di un notaio che attesterà attraverso due atti distinti la donazione del denaro dal padre al figlio e poi, in un secondo momento, l'acquisto dell'abitazione. In questo modo si potrà dimostrare che la somma di denaro ricevuta è realmente destinata all'acquisto di un'abitazione.

Esistono soluzioni alternative?

Se invece i genitori possiedono già un immobile possono anche donarlo al proprio figlio attraverso una donazione diretta, che anche in questo caso si dovrà prevedere un atto notarile. Si tratta di una soluzione particolarmente utile soprattutto in caso di famiglie con più figli che un domani potrebbero rivendicare diritti sull'immobile. Viene sconsigliato invece l'acquisto dell'immobile da parte dei genitori e la successiva donazione al figlio, perchè  questo caso bisognerebbe sostenere una doppia tassazione dovuta al doppio passaggio.

Qualunque sia la soluzione, conviene sempre documentare ogni passaggio e operazione. In questo modo sarà tutti i soggetti coinvolti nell'operazione potranno tutelarsi sia in caso di controlli da parte dal Fisco sia in caso di richieste avanzate da parte di eventuali eredi.