Polizze Rca, permangono le discriminazioni territoriali

Troppe differenze di prezzo fra le polizze Rca, costi più salati al Sud e per gli stranieri. La denuncia di IVASS

Polizze Rca, permangono le discriminazioni territoriali

Il settore polizze Rca dà sempre qualche ragione per lamentarsi. La questione caro-assicurazioni non cessa di creare malcontento, nonostante il decremento dei prezzi dell’ultimo semestre (-5,6% su base annua). L’Rc auto italiana resta la più cara d’Europa, con costi medi maggiorati di oltre 200 euro rispetto agli standard dei principali Paesi UE. I cittadini hanno imparato a porre le polizze Quixa a confronto con quelle di Direct Line, Genialloyd e tutte le altre, sfruttando appieno i vantaggi del libero mercato, ma lo stato di allarme rimane, causato da tariffe sempre salatissime e da criteri applicativi sul premio annuo discutibili.

Al centro dell’attenzione di IVASS è finita la questione discriminazione territoriale. Troppe e troppo significative le differenze di prezzo applicate sulle polizze Rca dei guidatori del Mezzogiorno e quelli stranieri. I tanti utenti del web che utilizzano la rete per eseguire comparazioni e informarsi su come effettuare un preventivo assicurazione auto, si troveranno ad avere a che fare con costi significativamente differenti a seconda che inseriscano come luogo di residenza Napoli o Bolzano, rispettivamente la città più penalizzata e quella più agevolata per numerose fasce di riferimento.

E la stessa cosa accade per gli automobilisti provenienti da talune nazioni, soprattutto quelle meno progredite dal punto di vista tecnologico. Essi pagano abitudini di guida spesso differenti dalle nostre, in contesti meno caotici e con strade e servizi di viabilità estranei a quelli che si possono trovare nelle metropoli italiane. Le statistiche li penalizzano e le compagnie agiscono di conseguenza.

IVASS chiede l’abolizione o, per lo meno, una diminuzione delle differenze, in virtù di quel principio contro le discriminazioni tanto caro all’Europa e che ha già prodotto la soppressione di ogni differenza fra automobilisti di sesso maschile e femminile. D’altra parte, le compagnie applicano criteri oggettivi e legittimati da valutazioni di settore apposite, sostenendo l’assoluta imparzialità delle proprie tariffazioni. Il confine non è netto e non resta che attendere ulteriori sviluppi.