Patente e nuovo Ddl: revoca trentennale per i pirati della strada

Le modifiche al Ddl prevedono la revoca della patente per 30 anni per i conducenti colpevoli di omicidio stradale

Patente e nuovo Ddl: revoca trentennale per i pirati della strada

Ottenere la patente è una sorta di "rito d'iniziazione" moderno per i diciottenni: significa diventare grandi. Ma cosa fa di un giovane un adulto? La responsabilità. Il mondo della pubblicità ci fa credere che guidare un'auto sia solo un piacere e che sia sinonimo di autonomia e di libertà ma avere la patente vuol dire anche essere consapevoli dei rischi. Mentre cresce l'utilizzo di sistemi di confronto online per cercare il preventivo di assicurazione auto più adatto alle proprie esigenze e si cerca di tutelarsi a livello economico, difficilmente si prendono le giuste precauzioni in termini di sicurezza.

Nonostante sempre più utenti cerchino di informarsi online sui prodotti Genialloyd e su quelli delle altre assicurazioni, gli incidenti in auto si continuano a fare. Anche se secondo gli ultimi dati forniti dall'Istat nel 2014 si è avuta una diminuzione degli scontri del 4%, si conta che le vittime della strada nello stesso periodo sono state ben 245 (solo 24 in meno rispetto al 2013). Le recenti modifiche al Ddl sull'omicidio stradale tengono conto proprio di questo: nessuna pietà per chi provoca incidenti mortali e revoca della patente fino a 30 anni nei casi più gravi. L'allerta delle istituzioni è finalmente alta ma quello che ancora manca è una reale sensibilizzazione dei cittadini sul problema.

Le modifiche del Ddl Delega sulla patente

Il disegno di legge è di tre anni fa (20 giugno 2013) ed ora è sottoposto all'esame della Commissione Giustizia del Senato. In questo lasso di tempo il sesto articolo del ddl (riguardante l'omicidio stradale) è giunto alla terza modifica e, da una iniziale proposta di "ergastolo della patente" (che prevedeva il ritiro illimitato della patente), abbandonata per il rischio di illegittimità incostituzionale, si arriva ad una revoca di trent'anni per i casi più gravi. Dopo il periodo di astensione totale alla guida (che parte da un minimo di 4 anni), il conducente potrà richiedere una nuova patente ma solo dopo aver sostenuto nuovamente l'esame.

L'obiettivo della nuova regolamentazione sull'omicidio stradale

Perché giungere al ritiro della patente? Gli obiettivi del nuovo Ddl sono principalmente due:

- Rendere giustizia alle tante vittime della strada

- Sensibilizzare la collettività

Tuttora il reo di omicidio stradale o non viene condannato alla detenzione, oppure viene rilasciato dopo pochi anni (da 2 a 7 anni secondo l'art. 589 del Codice penale e fino a 15 con le aggravanti). Il nuovo Ddl vuole fare giustizia ed istituisce, per la prima volta, un nuovo tipo di omicidio: l'omicidio stradale, un po' meno grave dell'omicidio colposo aggravato e del volontario.

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Le nuove ipotesi di reato del Ddl sull'omicidio stradale

La pena prevista per l'omicidio stradale prevede da un minimo di 4 ad un massimo di 30 anni di detenzione. Le aggravanti previste dal Ddl sono diverse. Fra di esse:

- La "velocità doppia": secondo il nuovo Ddl costituirà un'aggravante la guida ad una velocità doppia rispetto al consentito.

- La guida in stato di ebbrezza.

- La guida sotto l'effetto di stupefacenti.

I problemi irrisolti

Ad una prima occhiata le cause sembrano giustificare abbondantemente una pena drastica come quella del ritiro della patente, tuttavia, su alcune questioni vi sono ancora alcuni quesiti aperti che lasciano intendere che il Ddl non avrà ancora vita facile.

- La velocità doppia: l'aggravante per il superamento dei limiti di velocità non prevede una "scala di gravità". Quindi guidare a 60 km/h in una strada che prevede un limite di 30 km/h sarà grave quanto guidare a 260 km/h in una strada con limite fissato a 180. Inoltre bisogna tenere in conto che spesso esistono diverse perizie su uno stesso incidente e le rilevazioni della velocità dell'auto non sempre danno risultati univoci. Anche la scatola nera, se presente, non sempre dà risultati chiari. Inoltre, bisogna tenere in conto che spesso le rilevazioni avvengono in modo frettoloso. L'obiettivo è quello di "liberare" la strada nel minor tempo possibile, specie se si tratta di incidenti avvenuti in tratti autostradali (che, tra l'altro, vista la velocità di percorrenza, spesso sono anche quelli più gravi).

- Il reato di omicidio stradale di fatto ancora non esiste e ancora sorgono dubbi di costituzionalità.