Fondi europei 2014-2020, il punto sulla nuova programmazione a sette anni

C'è un accordo tra Governo e Regioni per poter andare a destinare maggiori risorse Ue al Centro-Nord.

Fondi europei 2014-2020, il punto sulla nuova programmazione a sette anni

Per lo sviluppo del Paese, dal 2014-2020, le uniche risorse certe su cui l'Italia potrà far leva sono date dai finanziamenti legati alla nuova programmazione comunitaria settennale. Questo è quanto ha messo in risalto Gianfranco Simoncini, l'assessore alle attività produttive, al lavoro ed alla formazione della Regione Toscana, nel sottolineare come ci sia un accordo di massima tra il Governo e le Regioni per poter andare a destinare maggiori risorse Ue al Centro-Nord con particolare riferimento ai fondi europei di coesione.

La nuova programmazione comunitaria 2014-2020 rischia però di partire in forte ritardo per quel che riguarda le erogazioni a causa delle lungaggini legate al rapporto tra Commissione, Parlamento e Consiglio d'Europa. Con la conseguenza che, per quasi tutto il 2014, quasi sicuramente le Regioni dovranno anticipare una quota dei fondi comunitari, che poi arriveranno successivamente, al fine di continuare a sostenere le imprese ed a mantenere attivi servizi essenziali come quelli offerti dai centri per l'impiego.

Nei prossimi sette anni l'Italia non potrà non mantenere quel rigore tale da garantire la stabilità e la sostenibilità delle finanze pubbliche. Ne consegue che i fondi Ue saranno sempre più strategici per gli investimenti sul territorio a partire da temi chiave come quelli della mobilità. Ed anche per questo le Regioni ed i Comuni dovranno lavorare fianco a fianco per poter sfruttare al massimo le risorse Ue a fine di far crescere e di modernizzare il Paese.