Assicurazioni auto, costi aumentati del 245% in Italia dagli anni '90

Dal 1990 i costi delle Rc auto sono aumentati da 391 a 1.350 euro, anche se il numero dei sinistri è calato.

Assicurazioni auto, costi aumentati del 245% in Italia dagli anni '90

Costi delle Rc auto alle stelle ma il numero dei sinistri è diminuito nel tempo. A partire dagli anni '90, infatti, la "storia" delle assicurazioni auto in Italia non rende giustizia né alla prudenza degli automobilisti né al loro portafogli. Anche dopo il decreto "Cresci Italia" il governo Letta tende a "foraggiare" di più le compagnie assicurative rispetto al risparmio dei cittadini. E siamo in attesa delle proposte del sottosegretario allo sviluppo economico, Simona Vicari, che dovrebbe presentare un progetto per l'occasione.

I dati dell'Ania

Secondo l'Ania (Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici) nel 2012 gli incassi delle Rc auto ammontano a 1,8 miliardi su un totale di raccolta di 17,5 miliardi e i prezzi - nonostante il grande raccolto - sono saliti vertiginosamente.

Assicurazioni auto alle stelle e sinistri in calo, il caso

Ma il fatto che inquieta sono i dati relativi a partire dagli anni '90 forniti dall'Adusbef: il numero dei sinistri infatti è diminuito del 40%, mentre i prezzi per gli automobilisti sono aumentati del 245%, cioè da 391 a 1.350 euro. Quindi questo ha alimentato il "mercato nero" degli automobilisti senza assicurazione auto. Secondo i dati Ania, però, il numero dei sinistri sono diminuiti dal 15% al 6,3% rispetto allo scorso anno. Se pensiamo al 2012, invece, c'è stato un netto calo del numero dei sinistri, perché gli automobilisti italiani - a fronte dei rincari delle polizze - sono sicuramente diventati più prudenti e civili. Ma resta sempre il dubbio: perché se i sinistri diminuiscono, le Rc auto sono diventate d'oro?

Le colpe del Governo Monti

Durante la crisi economica le compagnie assicurative non navigavano in acque tranquille. Ma il decreto montiano "Cresci Italia" ha predisposto, con un comma, di risolvere la questione. Quando un danno di entità minimo il risarcimento si erogava solo se esisteva un "accertamento clinico strumentale obiettivo". Tradotto in parole povere, le compagnie assicurative - scaltre - hanno invitato i loro "esperti" a non guardare i piccoli danni. Quindi tutto ricadeva sull'assicurato: se c'era un danno di lieve entità, non aveva senso intraprendere vie legali molto costose. La rinuncia quindi degli assicurati ha portato alle compagnie assicurative 2,7 miliardi all'anno.

Le iniziative "assicurative" del governo Letta

A fine settembre ha annunciato un decreto in cui si inserirà un "potenziamento del risarcimento in forma specifica". Che paroloni, badiamo ai fatti. Significa semplicemente che il danneggiato dovrà farsi riparare l'auto da un carrozziere "di fiducia" delle compagnie assicurative, quindi i prezzi di risarcimento saranno bassi. Un carrozziere di una compagnia assicurativa, che deve risarcire il danno, potrà mai sparare cifre favorevoli al cliente? Giammai, altrimenti perde il lavoro. Prima erano liberi professionisti, ora saranno dipendenti. E l'assicurazione darà "la linea editoriale" dei prezzi, dei ricambi, dei costi insomma. Qualche carrozziere, forse, scenderà in piazza a protestare?