Accesso al credito: quali prospettive per le PMI e per le start-up

L’ultimo decreto legge semplifica le procedure di accesso al credito per le start-up e le pmi

Accesso al credito: quali prospettive per le PMI e per le start-up

Semplificare le procedure di accesso al credito. Sarebbe questo il primo passo per garantire la ripresa degli investimenti e della competitività. Una questione che riguarda non solo le imprese ma anche i privati, messi a dura prova da uno scenario economico penalizzante che non ha certo incentivato le richieste. Per coloro che non hanno avuto altra possibilità di scelta, l'unico metodo per garantirsi un maggior risparmio resta quello di valutare il mercato per trovare la proposta più vantaggiosa; infatti ponendo i prestiti e le condizioni proposte dal mercato a confronto, è possibile individuare con maggiore facilità la soluzione più vicina alle proprie esigenze.

A tal proposito le possibilità di scelta non mancano e si arricchiscono delle opportunità provenienti dal web, infatti informandosi sui prestiti online, è possibile individuare delle nuove formule di investimento e scegliere la formula preferita.

Accesso al credito, il primo passo verso lo sviluppo

La semplificazione dei processi di accesso al credito sono di certo i primi passi da fare per favorire la ripresa economica e la competitività tra le imprese. È proprio questo il punto partenza del nuovo decreto legge relativo all'Investment Compact. Infatti una delle novità del testo riguarderebbe proprio l'introduzione della categoria "PMI innovative" alle quali vengono estesi tutti i benefici di cui godevano esclusivamente le start-up innovative.

Si tratta nello specifico di benefici fiscali e della possibilità di raccogliere capitali tramite crowdfunding. Per avere accesso a queste agevolazioni, le piccole e medie imprese dovranno dimostrare di possedere almeno due dei tre requisiti richiesti: avere sostenuto spese in ricerca e sviluppo pari ad almeno il 3% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione (esclusi gli immobili); impiegare personale altamente qualificato in misura pari ad almeno un quinto della forza lavoro totale; essere titolari, depositarie o licenziatarie di almeno un brevetto o un software registrato.

Il decreto-legge focalizza l'attenzione anche sul potenziamento del Patent box, estendendo i benefici fiscali anche ai marchi commerciali e alle attività immateriali. Un'ulteriore novità del decreto legge riguarderebbe l'istituzione di una Società di servizio per la ristrutturazione, il riequilibrio finanziario e il consolidamento industriale di imprese italiane che affrontano una fase transitoria di difficoltà finanziaria e patrimoniale, ma con forti prospettive di sviluppo. In questi casi il capitale della Società sarà interamente sottoscritto da investitori istituzionali e professionali attraverso l'emissione di azioni, alcune delle quali garantite dallo Stato. Gli azionisti che detengono titoli garantiti sono tenuti a riversare allo Stato una quota dei dividendi a titolo di premio sulla garanzia ottenuta. Alle azioni non garantite sono attribuiti maggiori diritti di governance.