Abolizione bollo auto: un po’ di chiarezza

Si è molto parlato dell’abolizione bollo auto in questi ultimi mesi. Ecco tutti i dettagli sulla manovra

Abolizione bollo auto: un po’ di chiarezza

Quando si parla di assicurazione auto l'abolizione bollo auto è forse l'eventualità che più fa sperare gli automobilisti. Se da un lato si palesa un netto risparmio, dall'altro bisogna tenere in conto l'ammontare di un mancato gettito che in qualche modo dovrà essere compensato. Infatti è proprio questo l'aspetto che suscita maggiori perplessità e preoccupazioni tra gli interessati. Vediamo quali sono i dettagli.

Abolizione bollo auto: di cosa si tratta

Il bollo per l'automobile è stato introdotto per la prima volta nel 1953 dal D.P.R. n.39 all'interno del "Testo unico delle leggi sulle tasse automobilistiche". Solo nei decenni successivi è stato ridefinito come tassa di proprietà con l'obbligo di pagamento per chi possiede un mezzo di trasporto iscritto al PRA.

Durante le fasi di campagna elettorale molto spesso si sente discutere i nostri politici sull'ipotetica abolizione bollo auto. Il motivo è presto detto: il bollo dell'auto è forse la tassa meno amata dagli automobilisti italiani. Questo perché, al contrario di quanto possa erroneamente pensare la maggior parte delle persone, il bollo è una tassa sul possesso del mezzo e non sulla circolazione.

Quindi, indipendentemente se utilizzi la macchina o la lasci in garage a prendere polvere, per lo Stato Italiano sei obbligato a pagare il bollo. L'abolizione bollo auto andrebbe quindi a favore dei milioni di automobilisti italiani che si vedrebbero così sollevati da una spesa non di poco conto. Nonostante si sia molto spesso palesata la volontà di tagliare questa tassa, in fin dei conti non si è mai arrivati fino in fondo.

Il motivo è presto detto: tagliare di netto la tassa sul bollo comporterebbe uno sforzo insostenibile da parte delle regioni che, allo stato attuale, sono le dirette interessate dal provvedimento. Infatti, secondo uno studio di settore portato avanti dalla Cgia di Mestre, l'abolizione del bollo darebbe un netto vantaggio solo per gli automobilisti che si ritrovano ad utilizzare molto poco l'automobile - circa 20000 chilometri all'anno.

In più bisogna considerare che questa soluzione comporterebbe un mancato gettito pari a 6.1 miliardi di euro che in qualche modo dovranno essere compensati; alcuni hanno addirittura ipotizzato un aumento delle accise sul carburante pari a 0,16 euro al litro.

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Abolizione bollo auto: è ancora presto per cantar vittoria

Quindi, secondo alcune previsioni di mercato, un automobilista proprietario di una vettura a gasolio da 1900 cc di cilindrata che attualmente si trova a pagare circa 230 euro all'anno di bollo, perderebbe il beneficio dell'abolizione del bollo solo dopo aver effettivamente percorso più di 20000 chilometri.

Il rischio più grosso per una manovra del genere è quello di appesantire le regioni e, soprattutto, tutti gli automobilisti che utilizzano l'auto per questioni legate al proprio lavoro. Pensiamo quindi a rappresentati, taxisti, autonoleggiatori e tanti altri. Il mancato vantaggio sarebbe direttamente correlato al numero elevato di chilometri che sono soliti macinare nel corso di un anno.

Da questo punto di vista il Governo sembra aver fatto sua l'intenzione di prendere in considerazione l'introduzione di particolari correttivi per tutelare queste categorie di lavoratori - come non considerare i piccoli-medi artigiani che sono il cuore pulsante della piccola-media impresa italiana.