Rimesse estere, come i soldi stranieri finiscono in banche italiane

Diminuiscono le rimesse estere verso i paesi d’origine: i soldi dei lavoratori all’estero vanno nelle casse italiane

Rimesse estere, come i soldi stranieri finiscono in banche italiane

Ormai sono tanti gli italiani che decidono di andare all'estero a studiare, a lavorare, a vivere. Un po' perché sono affascinati da culture straniere, ma anche perché, soprattutto per i giovani, ci sono più possibilità di fare fortuna all'estero. E senz'altro ognuno di noi conoscerà almeno una persona che ha deciso di prendere questa strada ed è più che soddisfatta, perché in poco tempo è riuscita anche a risparmiare qualcosa per comprarsi una casa, metter su famiglia e via dicendo. Ma anche noi che siamo rimasti nella bella Italia possiamo avere le stesse ambizioni. Forse ci impiegheremo un po' di più, però se decidiamo di investire i nostri risparmi nel modo giusto riusciremo anche a fare aumentare di qualcosa il nostro gruzzoletto. Per questo motivo mettere i migliori conti deposito a confronto potrebbe essere un buon punto di partenza.

Oppure possiamo anche informarci sul Forex, il mercato internazionale di cambio di valuta estera, come alternativa al conto deposito, ed investire in qualcosa di diverso. Ma se i cervelli fuggono dall'Italia, i soldi restano nel nostro paese. Negli ultimi anni, infatti, le rimesse estere da parte dei lavoratori italiani all'estero sono aumentate. Solo nel 2013 i cervelli in fuga sono stati 100mila, quindi il numero totale di italiani che ha deciso di trasferirsi all'estero ha quasi sfiorato i 4,5 milioni. I paesi da cui arrivano la maggior parte delle rimesse estere sono le tipiche mete preferite dagli italiani: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e Svizzera.

Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, invece, si sta osservando un'inversione di tendenza, che contribuisce a rimpinguare le casse delle banche italiane: infatti, se in passato gli stranieri che lavorano in Italia tendevano a mandare i risparmi a casa, adesso non lo fanno più, tengono i soldi nel paese in cui lavorano. Lo dimostrano i numeri del 2013, in quanto le rimesse nei paesi d'origine sono diminuite del 20%.

Il motivo di questa inversione di tendenza è dovuto al fatto che tanti stranieri che si erano trasferiti in Italia adesso hanno deciso di trovare fortuna altrove, però le loro famiglie sono rimaste nel nostro Paese, quindi i soldi tornano da noi. Per parlare di numeri, pensare di tornare a raggiungere il miliardo di dollari di rimesse estere del 1969 è un'utopia, ma in ogni caso dal 2009 al 2012 è stato registrato un aumento del 18%, che non è poco: da 413 milioni si è passati a 486.