Anche la banca più antica d'Italia, il Monte dei Paschi di Siena che è nata nel 1472, entra a pieno regime nell'era moderna. Nasce infatti la banca online, che avrà il nome di Widiba. La nascitura, sarà parte integrante del piano imprenditoriale ed andrà a confrontarsi in un mercato in forte espansione, sino ad oggi poco considerato dall'Istituto senese. Non si tratta quindi di un'operazione finalizzata alla riduzione dei costi, ma di un'apertura verso un segmento di clientela in costante crescita che sempre più necessita di nuove offerte per conti deposito e conti correnti online.
A tal fine, non sono previste nuove assunzioni. Il lancio del progetto avverrà tramite un centinaio di dipendenti che già fanno parte del Gruppo Mps. La nuova realtà sarà operativa nel 2014 ed è la risposta del nuovo management alle critiche di analisti ed esperti in merito ad un certo "immobilismo" e staticità della Banca senese.
Widiba è parte integrante e fondamentale del nuovo piano industriale di Piazza Salimbeni che dovrà consentire alla banca di rilanciarsi al termine di un lungo processo di ristrutturazione. La "cura Profumo" ha iniziato a dare i suoi frutti, ma di certo la strada verso la risalita non sarà breve ed indolore.
La sfida che si gioca sulla multicanalità e sul web ha come obiettivo quello di essere collettore di nuova clientela e l'Istituto senese, seppur in ritardo rispetto ad altri colossi bancari, dimostra di credere fortemente in questo nuovo progetto. Prova ne è il fatto che, il responsabile di Widiba, Andrea Cardamone, è un manager di provata esperienza con alle spalle un curriculum di assoluto valore (Siemens, Dhl, Ferrovie dello Stato).
Oltre al lancio di Widiba, il progetto industriale prevede la riduzione dell'organico in seno alla Banca di circa 4.900 unità entro il 2015, grazie alla cessione di Biver Banca, pensionamenti, esodi ed esternalizzazione del back office.
Il 24 settembre il consiglio d'amministrazione si riunirà per l'approvazione del progetto industriale che recepirà le indicazioni di Bruxelles, condizione sine qua non per poter ottenere dall'Ue l'approvazione degli aiuti concessi dal Tesoro (Monti Bond) che ha sottoscritto oltre 4 miliardi di titoli per permettere la ricapitalizzazione della Banca.