Lotta all’evasione fiscale, parte seconda: diciamo addio agli scontrini

Il Governo, le Entrate e la lotta all’evasione fiscale: strumenti di tracciabilità più evoluti per un maggiore controllo

Lotta all’evasione fiscale, parte seconda: diciamo addio agli scontrini

Ieri parlavamo del fatto che spesso capita di trovarsi nelle condizioni di dover richiedere l'emissione dello scontrino ai commercianti quando si fanno acquisti, altrimenti loro di propria spontanea volontà non lo fanno, così pagano meno tasse. Ma questa pratica va contro la legge, e se vogliamo impedire che questo succeda possiamo contribuire alla lotta all'evasione fiscale pretendendolo sempre, oppure cominciando ad usare di più la carta di credito e il bancomat, perché in caso di pagamento con moneta elettronica l'emissione dello scontrino è inevitabile. Se però non siamo ancora titolari di una carta, possiamo mettere le carte di credito migliori a confronto, e trovare quella che fa più al caso nostro.

Per capire quali sono le carte migliori a disposizione sul mercato e per scegliere il prodotto migliore, ci si può informare su CartaSi, American Express, Mastercard, Visa e su tutti i circuiti esistenti. Una volta in possesso dello strumento giusto, potremo fare shopping pensando di stare finalmente contribuendo in maniera attiva alla lotta all'evasione fiscale. Ieri avevamo iniziato ad illustrare quali sono gli strumenti di tracciabilità esistenti, che permettono a Governo e Agenzia delle Entrate di tenere sotto controllo il fenomeno evasione. Abbiamo parlato di documento fiscale, scontrino parlante e ricevuta fiscale.

Oggi invece ci concentreremo su ricevuta fiscale integrata, fattura ricevuta fiscale e fattura semplificata. La ricevuta fiscale integrata ha questo nome perché può contenere i dati identificativi del cliente, partita Iva inclusa, se necessario. I dati devono essere presenti sia sulla copia dell'emittente che su quella del cliente, in modo che quest'ultimo possa dedurre l'importo speso dalle imposte sui redditi, ma non di detrarre l'Iva.

La fattura ricevuta fiscale, come lo scontrino parlante, riporta i dati relativi a natura, qualità e quantità dei beni ceduti o dei servizi effettuati e può assumere il valore di fattura, a patto che includa la numerazione progressiva , i dati identificativi del cliente, l'aliquota Iva applicata, l'imponibile, l'imposta e il corrispettivo totale. Per questo motivo viene denominata fattura ricevuta fiscale e permette al cliente di dedurre il costo delle imposte e anche l'Iva, perché indicata separatamente rispetto all'importo del bene o servizio.

Infine esiste la fattura semplificata, che è stata introdotta nel 2013 dai misuratori fiscali: è un documento che può essere emesso solo per importi che non superino i 100 euro Iva compresa. Sulla fattura semplificata non è necessario riportare i dati completi della persona che fa l'acquisto ma è sufficiente il codice fiscale o la partita Iva. L'importo indicato può includere l'Iva oppure riportarla a parte. Questo tipo di fattura permette la deduzione delle imposte e la detraibilità dell'Iva. Adesso abbiamo veramente tutte le informazioni necessarie per agire da cittadini onesti e aiutare anche gli altri a farlo.