Come sappiamo è da poco entrata in vigore la norma del Decreto "Salva-Italia" che blocca i pagamenti in contanti della pubblica amministrazione al di sopra dei mille euro. Tutti i pensionati, quindi, con un mensile superiore ai mille euro devono avere un conto corrente altrimenti non potranno ritirare la pensione. Ad oggi, comunque, risultano ancora diversi gli interessati che non si sono "messi in regola".
A tal proposito Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps, ha dichiarato "sono ancora 30 mila le persone che non hanno provveduto ad aprire un conto o un libretto a risparmio". Ricordiamo che chi non ha ancora aperto un conto corrente, però, può usufruire di una fase transitoria che scadrà il prossimo 30 settembre.
Per tre mesi, quindi, l'Inps continuerà a disporre i pagamenti mensili in attesa che il pensionato effettui la scelta delle modalità alternative per la riscossione. I pagamenti, però, saranno momentaneamente sospesi da Poste italiane o dalle banche che in questa prima fase verseranno le somme in un conto di servizio transitorio. Una volta che il beneficiario avrà aperto un conto corrente, la cifra sarà versata dagli istituti di credito senza nessun onere per il pensionato.
Qualora entro il 30 settembre i beneficiari degli assegni previdenziali non apriranno il conto, le banche e Poste italiane restituiranno le somme accantonate all'Inps. In ogni caso, l'Istituto nazionale di previdenza sociale assicurerà il pagamento di tutto l'importo nel momento in cui gli interessati provvederanno all'apertura di un conto corrente o di un libretto. Infine, ricordiamo che le somme possono essere accreditate anche su carte-conto, vale a dire quelle carte dotate di codice iban. Per i pensionati, comunque, sono previsti dei conti base dalle spese molto limitate.