Il costo di un conto corrente in Italia è mediamente superiore rispetto al resto d'Europa. La notizia arriva proprio nei giorni in cui si sta assistendo a una rivolta del sistema bancario nei confronti del Governo, in risposta alla possibile abolizione delle commissioni di credito.
Per il proprio conto corrente un italiano nel 2011 pagava in media circa 111 euro all'anno, una cifra che appare in lieve calo rispetto all'anno precedente, in cui si era attestata a circa 114 euro (dati Abi). Questi dati si scontrano con quelli diffusi dalla Commissione europea, che in uno studio pubblicato a ottobre 2010 assegnò all'Italia la maglia nera dei costi dei conti correnti a livello europeo. La Commissione parlava di una media di 295,66 euro all'anno, contro 114 euro stimati come costo medio Ue. Secondo l'Abi, la Commissione ha analizzato solo i prezzi massimi di listino, senza considerare i conti correnti "a pacchetto". Il commissario ai servizi finanziari, Michel Barnier, da parte sua, ha risposto criticando la metodologia adottata nel nostro Paese, che si fonda solo sui profili standard.
Dai dati di Bankitalia riferiti al mese di settembre, il costo medio di un conto corrente sembra aggirarsi tra i 100 e 150 euro, a seconda dell'utilizzo che se ne fa. Si parla di un costo medio complessivo di circa 145 euro (111 di conto più 34,2 di bollo) per un profilo medio, di circa 156 euro (122 più 34,2) per chi si reca spesso allo sportello bancario e di 134 euro (100 più 34,2) per chi è titolare di conti on line.
Sempre in base ai dati di settembre, in base al principio dei profili standard, l'Abi ha evidenziato che i giovani per i loro conti correnti spendono circa 95 euro all'anno (bolli esclusi), le famiglie con bassa operatività 112 euro, quelle a media operatività 144 euro, quelle a elevata operatività 141 euro; i pensionati a bassa operatività 87 euro, i pensionati a operatività media 122 euro. Da questi dati, inoltre, emerge la convenienza dei conti on line. Chi utilizza servizi on line può avere un risparmio di circa il 18%.
Nonostante la Banca d'Italia abbia introdotto due anni fa l'Indicatore sintetico di costo, che obbliga le banche a dare informazioni sui costi annui dei conti correnti divisi in sei "griglie di adeguatezza", a proposito della trasparenza dei costi l'Antitrust un anno fa ha deciso di avviare un'indagine conoscitiva, tuttora in atto, al fine di "comprendere come mai nonostante un assetto del sistema profondamente modificato, i prezzi e la trasparenza continuino a segnalare un confronto competitivo ancora debole".
Chi volesse fare un confronto veloce e trasparente sui conti correnti sul mercato può consultare il sito di SuperMoney, che permette di comparare le offerte di molti istituti sul mercato, indicando a ciascuno il conto corrente più conveniente e adatto a sé. Tra le banche confrontate troviamo Fineco, ING Direct, Barclays e molte altre.