Conti deposito vincolati e obbligazioni bancarie, le tasse salgono al 26%

I conti deposito vincolati saranno fra gli strumenti di investimento tassati dal governo Renzi: ecco quanto si pagherà.

Conti deposito vincolati e obbligazioni bancarie, le tasse salgono al 26%

Per far fruttare i propri soldi i risparmiatori italiani sfruttano i fondi di investimento bancari o acquistano le azioni in borsa. Presto tuttavia i rendimenti su questi strumenti potrebbero subire un aumento di tasse; per dire la verità è praticamente una certezza e se vogliamo scegliere i conti deposito vincolati più convenienti prepariamoci a pagare un'aliquota del 26%. Avete capito bene, infatti rispetto al passato ci sarà un aumento del 6%, perché fino ad ora si è pagato il 20%.

L'aumento di tasse non riguarderà soltanto i conti deposito vincolati, ma qualsiasi strumento finanziario diverso da titoli di Stato e buoni fruttiferi postali. Cattive notizie, quindi, anche per possessori di azioni e obbligazioni bancarie oltre a chi è titolare di un conto corrente. Anche le offerte di Banca Mediolanum, Ing Direct e altri operatori, infatti, subiranno lo stesso trattamento sugli interessi maturati, a meno che qualche banca non decida di assumersi questo onere.

Sui conti deposito vincolati, quindi, si abbatte un'altra tagliola che fa svanire parte dei rendimenti accumulati nel tempo. Già da qualche mese, infatti, è entrata in vigore la nuova imposta di bollo che è cresciuta allo 0,2% (o 2 per mille). In compenso, però, è stato eliminato il minimo da 34 euro che penalizzava i piccoli risparmiatori. Secondo il governo Renzi questo provvedimento porterà alle casse dello stato circa 2,6 miliardi di euro su un totale di 3.600 miliardi che rappresenta oggi la rendita delle famiglie italiane.

Ma l'aumento di tasse è sicuro? Per ora è stato fatto il grande annuncio e manca ancora il provvedimento nero su bianco, ma vista la determinazione con cui si sta muovendo il nuovo premier Renzi difficilmente ci sarà un ripensamento. Facendo un confronto a livello europeo, comunque, l'Italia non sembra particolarmente svantaggiata rispetto agli altri Paesi. In Germania, infatti, le rendite finanziarie sono tassate sempre del 26%, mentre in Francia addirittura si sale fino al 39%.

È il momento quindi di godersi i rendimenti accumulati e in futuro diventerà ancora più importante confrontare i tassi d'interesse dei vari conti deposito per scegliere quello più conveniente.