Il
fallimento di Banca Marche e il decreto "Salva Banche"
sono tra i temi caldi di questi giorni, sia per motivi economici,
sia, purtroppo, per motivi di cronaca.
Recentemente a Pesaro si è
tenuta quella che abbiamo definito "l'assemblea di chi ha perso
tutto": una platea costituita per la maggior parte da pensionati, i
più colpiti dal crack, ha incontrato l'avvocato Corrado
Canafoglia dell'Unione Nazionale dei Consumatori, che
ha presentato agli interessati un "piano d'azione".
Per tutti coloro che tra le offerte
di conto correnti esistenti avevano deciso di affidarsi a Banca
Marche, uscendone sfortunatamente colpiti dal fallimento
dell'Istituto, l'avvocato ha proposto degli obiettivi per il recupero
dei fondi persi: il vecchio CDA
della banca, il collegio dei sindaci revisori, il direttore generale,
le società di revisione, tutti i responsabili diretti e indiretti,
verranno interpellati per far si che azionino le
assicurazioni personali per riparare agli errori; in
caso contrario si aprirà la battaglia legale.
Anche Bankitalia
sembra essere uno dei "bersagli": "vogliamo sapere che cosa
hanno fatto in 2 anni di lavoro i commissari insieme al direttore
Goffi", ha dichiarato Canafoglia, criticando l'operato della Banca d'Italia.
DA LEGGERE: Salva banche: i risparmiatori "fregati"dovranno pagare le tasse
Banca Marche: l'avvocato Canafoglia propone di portare via i conti
L'avvocato Canafoglia ha anche fatto
una proposta schock, incisiva e potenzialmente rivoluzionaria:
"Cominciamo a dire che
portiamo via i conti, che non li teniamo più in banca"; per il
legale dell'Unione, Banca Italia rappresenta l'anello debole di questa
triste storia, dal momento che vendeva azioni quando c'erano già i
commissari, e che ha stabilito quali clienti erano recuperabili e
quali no; la soluzione sarebbe ritirare tutti i conti correnti così da fare un'azione massiva molto radicale.
Per Canafoglia i soldi che si faranno dalla vendita
della bad bank e dei crediti in sofferenza dovranno
tornare agli azionisti e a chi ha investito e ha perso tutto.
La conclusione dell'assemblea ha visto
la raccolta degli indirizzi da parte dell'avvocato, che ha chiesto
compattezza e unità per riottenere quello che è stato perso; ha
anche precisato che ci vorranno anni e che adesso l'onda mediatica è
alta, ma tra poco scenderà e non si parlerà più di questa situazione, quello è il momento di rimanere coesi e non mollare il colpo.
Il pubblico
è sembrato a tratti convinto, a volte deluso e rassegnato, forse
perché i risparmiatori fregati sanno già che questa
battaglia contro i colossi della finanza è più difficile di quella
di Davide contro Golia, ma, in
quel caso, sappiamo come è finita...