Discriminazioni assicurazione auto: aspettando la tariffa unica

Un'analisi di SuperMoney evidenzia la differenza di prezzo tra l'assicurazione auto al Nord e al Sud. Cosa accadrà con la tariffa unica?

Discriminazioni assicurazione auto: aspettando la tariffa unica

Per combattere l'annoso fenomeno delle discriminazioni tra Nord e Sud nel settore dell'assicurazione auto, l'emendamento all'articolo 32 del testo delle liberalizzazioni prevedrebbe una tariffa unica per gli automobilisti virtuosi di tutta Italia. Nel comma 3-bis, si legge: "Per le classi di massimo sconto, a parità di condizioni soggettive ed oggettive, ciascuna delle compagnie di assicurazione deve praticare identiche offerte". In base a questa disposizione,quindi, gli automobilisti nelle classi di merito più alte pagheranno la stessa tariffa su tutto il territorio, senza più differenze tra Nord e Sud.

In attesa di vedere se l'emendamento verrà approvato anche in conversione di legge (il termine è il 24 marzo), SuperMoney ha provato a confrontare il prezzo dei premi assicurativi di quattro tra le maggiori compagnie in Italia per vedere la differenza tra Nord e Sud. Da questa analisi è emerso che la discriminazione tra gli automobilisti del Nord e quelli del Sud esiste eccome, ed è anche molto evidente.

L'analisi di SuperMoney

Abbiamo preso come profilo di esempio un guidatore "virtuoso" con le seguenti caratteristiche: avvocato di 43 anni,coniugato e senza figli, assicurato da oltre 5 anni, in prima classe di merito da più di un anno, che non ha commesso sinistri nell'ultimo anno e che possiede una Ford Mondeo Terza Serie del 2011. Utilizzando questo profilo si sono potute evidenziare delle differenze notevoli nel prezzo del premio assicurativo tra lo stesso automobilista "settentrionale" e quello "meridionale". Vediamo ora nel dettaglio i risultati ottenuti, prendendo in considerazione le prime quattro compagnie assicurative emerse dal confronto di 25 società.

Con la compagnia Quixa l'automobilista che abita a Milano si trova a pagare circa 298 euro. Scendendo verso Sud il premio assicurativo lievita: è di 385 euro circa per il guidatore che abita a Roma, mentre arriva a toccare i 766 euro per quello che vive a Napoli.

L'assicurazione auto di Direct Line viene a costare circa 334 euro a Milano. Nella Capitale, per la stessa polizza, il medesimo guidatore spenderà 447. Niente in confronto con la "batosta" che tocca al guidatore del capoluogo partenopeo, che si trova a dover pagare 1.195 euro.

Differenze di prezzo ci sono anche per la compagnia Conte.it, che prevede un premio di 354 euro circa per il guidatore "milanese", 447 euro per quello "romano" e 1.139 euro per l'automobilista "napoletano".

Non va meglio nemmeno per i guidatori meridionali che hanno stipulato l'assicurazione auto con Linear: questi si troveranno a pagare 1.176 euro di premio, contro i 480 euro dei romani e i 335 euro di quelli milanesi.

Queste cifre confermano il reale problema delle differenze di prezzo tra Nord e Sud del Paese, che le compagnie giustificano con la maggiore sinistrosità dei guidatori del Sud e l'elevata incidenza delle truffe assicurative nelle regioni meridionali. In media, comparando i risultati di queste quattro compagnie, il guidatore-tipo che risiede a Roma spende "ingiustificatamente" circa 109 in più di quello che vive a Milano. La situazione peggiora ulteriormente per l'automobilista napoletano, che si vede mediamente aumentare il premio di circa 629 euro rispetto a quello romano e di addirittura di 738 euro rispetto a quello milanese.

Guardando a questi numeri, la proposta di una tariffa unica appare quanto necessaria. Il problema sarà vedere come si comporteranno le compagnie assicurative rispetto all'eventuale attuazione della norma: il rischio è infatti che si tenda a un effetto al rialzo dei premi, che potrebbero andare ad allinearsi con quelli meridionali. Con un risultato peggiorativo per gli automobilisti del Nord e un sostanziale nulla di fatto per quelli del Sud.